Andrea Mirò, compagna Enrico Ruggeri/ “All’inizio era un compagno improbabile”

- Elisa Porcelluzzi

Chi è Andrea Mirò, la compagna di Enrico Ruggeri. La coppia di artisti, che ha spesso lavorato insieme, ha avuto due figli: Federico Ugo ed Eva Clara.

Andrea Mirò compagna di Enrico Ruggeri La cantautrice e musicista Andrea Mirò, compagna di Enrico Ruggeri (Web)

Andrea Mirò, nome d’arte di Roberta Mogliotti, è la compagna di Enrico Ruggeri. Il cantante si è innamorato della musicista nel 1994, dopo la fine del suo matrimonio con Laura Ferrato, dal quale è nato il primo figlio Pico nel 1990. Dalla relazione di Enrico Ruggeri e Andrea Mirò sono nati due figli: Federico Ugo, nato nel 2005, ed Eva Clara, nata nel 2010. “Siamo complici, innamorati come il primo giorno. E dire che all’inizio lui era un compagno improbabile. Invece siamo ancora qui, con una famiglia molto rock”, ha raccontato Andrea in un’intervista, come riporta PianetaDonna. Per quanto riguarda il suo rapporto con Enrico in ambito musicale e lavorativo, Andrea Mirò ha detto a Marco Liberti: “Regola essenziale per un rapporto tra due artisti, per quanto ci riguarda, è di non far MAI entrare la vita privata nella professione. Sincerità e schiettezza, una buona dose di autoironia e di autocritica, in continuo scambio anche attraverso discussioni e dibattiti”.

Andrea Mirò ed Enrico Ruggeri: tre volte insieme a Sanremo

Nel 1986 Andrea Mirò, quando aveva solo 18 anni, ha vinto il Festival di Castrocaro con “Pietra su Pietra”. La vittoria le ha dato l’opportunità di firmare un contratto la Emi e di andare per la prima volta a Sanremo nel 1987 con “Notte di Praga”. Sul palco dell’Ariston è tornata anche nel 1988 con “Non è segreto” e nel 2000 con “La canzone del perdono”. Enrico Ruggeri e Andrea Mirò hanno partecipato insieme a Sanremo per tre volte: nel 2002 con “Primavera a Sarajevo”, nel 2003 con “Nessun tocchi Caino” e nel 2012 con “La notte delle fate”. Di Sanremo 2002, ha ricordato in un’intervista a Onda Musicale: “È stata la mia prima esperienza di direzione a Sanremo, con una canzone di cui ero coautrice e arrangiatrice, e una delle poche donne con la bacchetta in mano, in quel frangente, il che non è un particolare irrilevante: l’Italia ha una storia culturalmente pregna di maschilismo, specie in determinati settori, ed avere autorevolezza non è scontato”.





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