Secondo Massimo Lovati, avvocato di Andrea Sempio, Chiara Poggi fu uccisa perchè aveva visto qualcosa di scomodo: cos'ha detto
Nella puntata di ieri di Quarto Grado vi era ospite l’avvocato di Andrea Sempio, Massimo Lovati, che, incalzato da Gianluigi Nuzzi, è tornato a spolverare la sua tesi del sicario, un killer attualmente ignoto che avrebbe ucciso la povera Chiara Poggi. Le dichiarazioni rilasciate ieri sera dal legale sono molto interessanti visto che inizialmente Lovati ha ripetuto le parole già dette negli ultimi mesi più volte, dopo di che si è sbottonato, collegando l’omicidio della ragazza di Garlasco ad alcune vicende poco chiare avvenute in paese. “Più che un killer visto che tutti gli assassini sono killer, è stato un sicario – dice Lovati – il sicario è una figura singolare, è uno che viene assoldato da qualcun’altro per eliminare un personaggio scomodo. Perchè era scomoda? Non lo so, non lo posso suffragare da prove e indizi sufficienti per poterlo dire. Io un’idea ce l’ho”.
Quindi commenta: “Prima di tutto era un omicidio senza movente, perchè girandoci attorno non troviamo un movente sufficiente nè per Stasi nè per Sempio, nè per nessun’altro, un movente sufficiente a commettere un omicidio di questo genere. Perchè il sicario? Perchè quando un omicidio è senza movente la letteratura criminologica ricorre alla figura del sicario. Può darsi che si possa riagganciare a tutte queste persone che si sono suicidate a Garlasco – ha continuato l’avvocato – fra cui uno sensazionale di quel Ferri che viene trovato sgozzato, con le vene tagliate, in un cunicolo della città, senza trovare il coltello col quale si sarebbe suicidato, poi c’è quell’altro impiccato”. L’avvocato di Andrea Sempio ha continuato: “La seconda considerazione è quella più importante: io mi sono convinto che Alberto Stasi, durante il periodo in cui è stato interrogato a SIT, (lui fu attinto dell’avviso di garanzia solo dopo 20 giorni), abbia detto un sacco di bugie che chiunque può osservare. Ci sono bugie e bugie, tutte hanno le gambe corte, ma quelle che ci fanno richiamo a noi reggono, invece quelle che ci insinuano gli altri non reggono”.
MASSIMO LOVATI, AVVOCATO ANDREA SEMPIO: “DA STASI SOLO BUGIE”
Quindi ha argomentato: “Ad esempio è inverosimile il racconto di Stasi, quando dice di aver telefonato a Chiara, non rispondeva, sono andato alla villetta di via Pascoli, ho suonato il campanello, non rispondeva, ho scavalcato il muretto: ma si può credere ad una roba del genere? Uno va a scavalcare il muretto? Sono entrato, ho aperto, ho visto questo eccidio che c’è stato, sono scappato, ho telefonato al 118, dicendo che forse era viva e forse l’avevano uccisa, e poi va dai carabinieri, sbaglia anche il numero civico”.
Secondo Lovati Alberto Stasi “E’ stato imbeccato dai veri assassini per dire questo, Stasi è una pedina, copre degli altri, dice solo un sacco di bugie. Questa non è una ipotesi fantasiosa, meglio in galera che sotto terra”. Per Lovati ci sono altre anomalie: “Come quando si sbaglia sul volto di Chiara… tutte bugie. Se si fosse fatto un esperimento giudiziario, il giorno stesso dell’omicidio, si attingeva Stasi da avviso di garanzia, si portava in località e gli si chiedeva dove aveva scavalcato, e doveva far vedere come aveva scavalcato e poi vedevamo le impronte: è un muretto di due metri, Alberto Stasi non aveva l’asta, non ha fatto il salto dell’asta, figuriamoci se è verosimile questa ipotesi. Uno ad un certo punto scavalca il muretto? Non è che chiama prima la mamma o il papà di Chiara?”.
MASSIMO LOVATI, AVVOCATO ANDREA SEMPIO: “NEL SANTUARIO DELLE BOZZOLE…”
Resta comunque la domanda, perchè ucciderla? E Lovati replica: “Aveva scoperto qualcosa che la rendeva un personaggio scomodo quindi doveva esserla eliminata. In quel periodo, ma non solo in quello, anche in quel periodo, nel santuario delle Bozzole, che dista 300 metri da casa Poggi, oltre che esserci l’oratorio dove c’erano ragazzi, si praticava l’esorcismo, questo è risaputo. Chiara ha visto qualcosa, è stata testimone, frequentava l’ambiente del santuario, dove nel 2012 succedono fatti incresciosi, basta andare a vedere le cronache”.
“Io vivo il territorio in cui risiedo. Nel 2012 c’è uno scandalo, vengono arrestati due ragazzi romeni che compiono una estorsione di svariate migliaia di euro, mi sembra 200mila euro ai danni di più sacerdoti e riferiscono di aver accertato che in quella località non solo si pratica l’esorcismo ma anche la pedofilia… basta non dico altro. Posso dire anche che questi due ragazzi furono arrestati nel cortile del vescovo di Vigevano dove un incaricato del Vaticano, un certo don Scevola, si era recato per consegnare altri 250mila euro e poi naturalmente c’erano poliziotti vestiti da preti e li hanno arrestati. Chiudo: questi romeni sono latitanti, sono condannati ma sono latitanti”.
MASSIMO LOVATI, AVVOCATO ANDREA SEMPIO: “ERA DIVENTATA SCOMODA…”
E ancora: “Io questo lo collego all’omicidio di Chiara, il filo comune è la pedofilia. Chiara avrà visto, siccome frequentava con gli altri l’oratorio, forse anche per il rapporto che aveva con il fidanzato, era diventata scomoda, aveva saputo determinate cose e allora l’hanno eliminata. Non è un racconto, basta andare a vedere i fascicoli. Questa è una mia sensazione, non ho delle prove o degli indizi, è un qualcosa che dentro di me ho sempre pensato fino a raggiungere un convincimento mio personale”.
Presente a fianco dell’avvocato Lovati anche l’altra legale di Andrea Sempio, Angela Taccia, che ha commentato: “In parte sono d’accordo con quello che dice l’avvocato Lovati, ci sono degli elementi di quelle sentenza che effettivamente… io non vedo questa condanna al di là di ogni ragionevole dubbio per Stasi. Io sono convinta che Chiara avesse scoperto qualcosa di scomodo, lo pensavo dall’università ma nessuno a Garlasco e a Voghera dubita di Sempio: nessuno dice che è un ragazzo strano”. E ancora: “E’ una cosa che non riguardava noi più piccoli ma quelli più grandi, Andrea Sempio e Mattia Capra, non frequentavano le Bozzole, c’era solo uno che andava all’oratorio del nostro gruppo che era l’istruttore di Stasi e che adesso è un frate”. Paolo Reale, cugino dei Poggi e ingegnere consulente della famiglia, aggiunge: “Nel computer di Chiara Poggi non c’era nulla di questo, c’era il procedimento di materiale pedopornografico contro Stasi ma è stato assolto. Lei si era scaricata sulla chiavetta alcuni articoli fra cui uno sulla pedofilia, che poi questo potesse essere un collegamento l’avevamo già affrontato”.