Angelo Vaira, fondatore della scuola cinofila ThinkDog e facilitatore della relazione col cane, è il fidanzato di Rosita Celentano. A unirli è stato proprio l’amore per gli animali, che ha portato entrambi – lo scorso autunno – ad affrontare un lungo pellegrinaggio a piedi da Assisi a Roma sulle orme di San Francesco. L’obiettivo? “Ogni passo è una preghiera, un mantra a favore della compassione per gli animali e un gesto simbolico per la loro liberazione”, ha spiegato Vaira a Il Secolo XIX. Barese d’origine, milanese d’adozione, Angelo è uno dei massimi esperti dell’approccio cognitivo-relazionale per quanto riguarda i cani. Un lavoro che gli riserva grandi soddisfazioni, reso però difficile da un’incomunicabilità inaspettata: quella tra colleghi esseri umani. “Spesso ho percepito veramente in modo triste le divisioni che ci sono nel mondo della cinofilia. Chi pensa di essere più bravo, chi che l’altro non conti nulla… quando arriva il contatto relazionale tra le varie scuole, a volte ti rendi conto che i cani sono messi da parte. A un certo punto mi sono immaginato di andare a piedi, appunto, da un centro cinofilo all’altro per dire ‘risolviamo questi problemi di comunicazione tra di noi’”.
Il percorso spirituale di Angelo Vaira
Quel progetto, alla fine, ha ceduto il passo a un altro più grande: “Ho deciso invece di fare un cammino che riguardasse tutti coloro che amano gli animali e che prima dovevo sperimentare su me stesso: volevo vivere una dimensione più randagia e ho scelto il percorso da Assisi a Roma sulla scia di ciò che rappresenta San Francesco e puntando a essere ricevuto dal Papa. Quando ci ho riflettuto c’era ancora Ratzinger e poi, quando hanno eletto Papa Francesco, ho pensato che fosse un segno e l’anno scorso l’ho incontrato”. La sua apertura a questo tipo di riflessioni la deve all’incontro con padre Guidalberto Bormolini, autore, tra gli altri, del libro I santi e gli animali. Anche l’enciclica Laudato si’ a firma di Francesco gli ha fornito numerosi spunti nell’ambito della sua ricerca spirituale.
Angelo Vaira sul rapporto cane-padrone
Angelo Vaira ammette che la difficoltà maggiore, nel curare il rapporto cane-padrone, sta soprattutto nel confrontarsi con la parte umana di questo binomio: “I cani non studiano zoo-antropologia, non studiano cognitivismo, eppure, tra di loro, si agevolano nelle relazioni e io provo a fare lo stesso: il cane mostra chiaramente ciò che è e non puoi notarlo, se parti con la mente piena di concetti. Nel corso di formazione per educatori cinofili, facciamo tanto lavoro proprio sulle persone, perché prima di fare danni a un cane, la domanda da porsi è ‘io chi sono e dove sono’ e in che modo mi pongo non solo nei confronti del cane, ma dell’essere umano che mi è di fronte. Se entri in una famiglia con un cane, interagisci con il sistema e non puoi ignorare il fatto che buona parte dei risultati dipendono dal modo in cui ti relazioni con le persone”.