Annamaria Novaretti protagonista de ‘Le ragazze’: “Potevi sentire le conversazioni ma…”
Annamaria Novaretti è stata una delle protagoniste di Le ragazze, documentario targato Rai, che racconta la vita di donne vissute negli anni ’40, ’50, ’60, ’70, ’80, ’90.
“Saloni enormi, con tante ragazze che lavoravano… Potevi anche sentire le conversazioni, però era proibito.” La centralinista nasce a Torino nel 1928 da genitori che, da contadini, si trasferiscono in città per lavorare come operai. Frequenta le magistrali e si iscrive all’università, ma la morte del padre la costringe a cercare subito un lavoro. Farà la centralinista alla Stipel, dove si è sempre sentita “una persona, non un numero” viene riportato sul sito ufficiale Rai.
Annamaria Novaretti: il racconto a ‘Le ragazze’
La signora Novaretti, ai microfoni de Le ragazze, raccontava come fosse il lavoro della centralinista negli anni’30-40:
“Sono entrata in Telecom, che allora si chiamava Stipel, allora entrare alla Stipel era dire: ‘ormai io sono tranquillo per tutta la vita’. Il libretto di lavoro, primo libretto, qui venivano scritti anche gli stipendi. Primo stipendio: 8.800 Lire. Sono entrata subito nella… si chiamava commutazione dove c’erano le telefoniste. Qui si vede anche com’erano i tavoli della commutazione, dove sedevano le telefoniste per dare le comunicazioni. “
Annamaria Novaretti aggiungeva: “Noi all’epoca facevamo i turni, poi lavoravamo fino alle dieci di sera poi dalle dieci alle sette del mattino c’erano gli uomini. E allora andavi al tavolo e ricevevi le chiamate e ti davano dei cappellini dove c’era la scritta la richiesta dell’utente che voleva quel tal numero e tu gli facevi il numero e gli davi la comunicazione”. La centralinista è morta nel 2021, come riporta il comunicato La Stampa: “Roberto Ragni e famiglia commossi partecipano con affetto al dolore di Lorenzo, Elena, Laura”.