Passata in sordina da mesi, a Lione non si discute d’altro negli ambienti della Chiesa per la “candidatura” della biblista donna Anne Soupa a nuovo vescovo dopo le dimissioni del Cardinal Philippe Barbarin (accusato di aver coperto prete pedofilo, poi però assolto lo scorso gennaio). «Le donne sono il futuro della Chiesa Cattolica», è lo “slogan” lanciato dalla accademica e teologa Anne Soupa che ha scritto direttamente a Papa Francesco per chiedere ufficialmente di essere scelta come nuova arcivescovo di Lione. Con lei una petizione di 17mila cattoliche e cattolici francesi “sostiene” la candidatura della biblista che “sfida” le gerarchie ecclesiali sulla scia di quanto già avviene in Germania con lo scontro locale sull’accesso femminile al sacerdozio. «Bisogna avere il permesso di pensare e discutere la questione», ha spiegato ai quotidiani locali il vescovo di Amburgo Stefan Hesse.
LIONE, LA “CANDIDATURA” DELLA BIBLISTA
La “auto-candidata” a vescovo di Lione spiega così il suo intento “rivoluzionario”: «Tutto mi autorizza a dire che sono in grado di correre, tutto mi vieta di farlo. Escludere metà dell’umanità non solo è contrario al messaggio di Gesù Cristo, ma è anche dannoso per la Chiesa». Secondo quanto riportato da “Il Venerdì” di Repubblica, il nunzio apostolico a Parigi Celestino Migliore si è offerto di incontrare Anne Soupa per provare a trovare dei punti “comuni” per uno sviluppo della Chiesa. Assieme a Christine Pedotti, la biblista francese ha fondato il Comitato della gonna nel 2008 per lottare «contro la discriminazione femminile nella Chiesa» e ha pure fondato la Conferenza cattolica dei battezzati/e francofoni per promuovere il laicato delle donne. In una intervista a Témoignage chrétien nel 2012 sempre Anne Soupa si spiegava così «si può immaginare un sinodo delle donne, l’idea che propongo alla fine del mio libro. In tale circostanza potrebbero emergere delle mozioni specificatamente femminili e, perché no, dei voti che uniscono uomini e donne».