Un anticorpo monoclonale contro le ingestioni accidentali dei bambini. Di solito viene usato come cura per guarire da una malattia, ora invece si lavora a un ciclo di trattamento con un anticorpo monoclonale per mettere al sicuro i più piccoli dalle allergie alimentari dalle conseguenze potenzialmente serie. Basti pensare al rischio che possono correre con l’ingestione accidentale di cibi che possono scatenare le reazioni allergiche.
Lo segnala il Quotidiano Nazionale, citando lo studio pubblicato sul New England Journal of Medicine da cui è emerso che il trattamento può innalzare notevolmente nei bambini la capacità di tolleranza dei cibi allergizzanti. La ricerca è stata condotta in 10 ospedali Usa, coinvolgendo 118 bambini e ragazzi da 1 a 17 anni con allergie alle arachidi e almeno ad altri due alimenti. I bambini hanno ricevuto il farmaco a scopo preventivo per 4 o 5 mesi con un’infusione ogni 2 o 4 settimane.
BAMBINI E ALLERGIE, I RISULTATI DELLO STUDIO SU OMALIZUMAB
Al termine della sperimentazione dell’anticorpo monoclonale omalizumab, e fino a circa 10 mesi successivi, il 67% era in grado di mangiare quattro arachidi senza incorrere in allergie. Il 44% riusciva ad arrivare a 25 arachidi. Risultati simili sono stati riscontrati con gli altri alimenti, anche se si tratta di quantitativi piccoli, comunque più alti rispetto a quelli che di solito si incontrano con l’esposizione accidentali, da cui il possibile uso per ridurre il rischio quotidiano. Questo non vuol dire che non bisogna continuare a evitare i cibi che scatenano allergie. Il farmaco in questione è stato approvato dalla Food and Drug Administration americana, invece in Europa non è ancora disponibile per questo uso.
Questo anticorpo monoclonale in realtà è già usato per il trattamento di diversi disturbi, in particolare l’asma allergico moderato o grave nei pazienti positivi ai test allergici che non traggono beneficio dai corticosteroidi e l’orticaria cronica spontanea. In altre parole, omalizumab era già usato per tenere sotto controllo alcuni sintomi legati alle allergie, ma non per il trattamento dell’allergia alimentare, se non in modalità off-label. Pertanto, l’approvazione recente regolamenta questo ultimo uso, certificando la sicurezza e l’efficacia del trattamento.