È stato chiuso il caso relativo alla scomparsa di Antonio e Stefano Maiorana, ma senza che si sia arrivati alla verità. Il gip di Palermo Marco Gaeta ha, infatti, archiviato l’inchiesta accogliendo la richiesta della procura, a cui si era opposta Rossella Accardo, ex moglie di Antonio Maiorana e madre di Stefano. Ma gli indizi che avevano portato a indagare due persone non hanno portato a nulla, o almeno a niente che possa giustificare il processo. Padre e figlio, entrambi imprenditori, sparirono nel nulla a Isola delle Femmine nell’agosto 2007. A una prima archiviazione del fascicolo, inizialmente aperto a carico di ignoti, seguì una riapertura dell’inchiesta ma nei confronti di due persone: Paolo Alamia, ex socio del sindaco mafioso Vito Ciancimino, nel frattempo deceduto, e il costruttore Giuseppe Di Maggio. «I temi investigativi sono stati svolti dal pubblico ministero con un serio approfondimento investigativo, che, però, nulla ha apportato sul piano indiziario», scrive il giudice delle indagini preliminari.
ANTONIO E STEFANO MAIORANA, DOPO 14 ANNI CASO IRRISOLTO
A settembre del 2019 il gip aveva respinto l’istanza di archiviazione dei pm, ordinando nuovi accertamenti, in particolare su alcune impronte digitali trovate nella Smart dei due imprenditori, che era stata rinvenuta nel parcheggio dell’aeroporto di Punta Raisi il giorno della scomparsa. Nelle nuove indagini erano finiti diversi retroscena. Come evidenziato dal Corriere della Sera, si andava dall’ipotesi del ricatto sessuale all’ombra del super latitante Matteo Messina Denaro. Ma tutte queste piste e ipotesi non hanno portato ad un impianto probatorio sufficiente per sostenere un processo a carico dei due indagati che, dal canto loro, si sono sempre dichiarati estranei alla scomparsa di padre e figlio. Dunque, resta il mistero su cosa sia accaduto ai due imprenditori edili. E Rossella Accardo, senza verità da 14 anni, resta così senza risposte in merito a quanto accaduto all’ex marito e al figlio.