Ricorre oggi l’anniversario della morte di Antonio Gramsci, che morì infatti il 27 aprile del 1937 – dunque 83 anni fa – a soli quarantasei anni, di emorragia cerebrale, alla clinica Quisisana di Roma, dopo una lunghissima detenzione che lo aveva debilitato fisicamente e psicologicamente.
Gramsci fu uno dei pensatori più illustri della tradizione filosofica marxista, ma agli studi filosofici unì anche l’impegno concreto nel campo politico: nel 1921 fu infatti tra i fondatori del Partito Comunista d’Italia, del quale divenne segretario e leader dal 1924 al 1927. Anni però quelli davvero difficili per gli oppositori del regime fascista, tanto che nel 1926 Gramsci fu arrestato.
Il processo si concluderà il 4 giugno 1928 e Gramsci venne condannato a venti anni, quattro mesi e cinque giorni di reclusione. Nonostante le immense sofferenze cui il regime fascista lo costrinse negli ultimi anni di vita (scrisse nel 1932 di essere giunto “a un punto tale che le mie forze di resistenza stanno per crollare completamente”), Gramsci rimase lucido fino alla fine.
ANTONIO GRAMSCI, ANNIVERSARIO DELLA MORTE ONORATO SUI SOCIAL
Nel 1934, in seguito al grave deterioramento delle sue condizioni di salute, Antonio Gramsci ottenne la libertà condizionata e fu ricoverato in clinica, dove trascorse gli ultimi anni di vita. Proprio nei periodi più difficili – ricorda oggi su Instagram la pagina “Gazzetta filosofica” – il filosofo marxista fu capace di scrivere alcuni dei suoi Quaderni di maggiore rilievo, quali ad esempio “La filosofia di Benedetto Croce” e “Introduzione allo studio della filosofia”.
Antonio Gramsci diventò soprattutto un simbolo, come intellettuale e militante comunista rimasto coerente ai suoi ideali fino all’estremo, una scelta che di fatto gli costò la vita. Da ricordare in particolare un episodio che si verificò nel 1933 quando, durante una forte crisi di salute, un cappellano lo spinse ad accettare la grazia del Duce Benito Mussolini per poter uscire di prigione.
Gramsci tuttavia rifiutò categoricamente di rinnegare le sue posizioni politiche e rispose così a quella proposta: “Lei, cappellano, è il custode delle anime, no? Ci sono due vite: quella dello spirito e quella della materia, vero? Quale volete che io salvi? La grazia potrebbe salvare il mio corpo, ma ucciderebbe il mio spirito. Ha inteso?”.