Continua il dibattito sul ritorno in Italia di Patrick Zaki e la decisione del ricercatore egiziano di non accettare il volo di Stato. Una scelta mirata a dribblare le autorità che hanno consentito il suo rientro a Bologna, complice la grazia concessa dal presidente egiziano al-Sisi. Una decisione accolta con entusiasmo dalla sinistra: “In questi giorni ho assistito a dei contorcimenti assurdi”, l’analisi di Antonio Padellaro ai microfoni del Corriere della Sera.
Il riferimento è all’atteggiamento di Partito Democratico & Co. pur di non riconoscere il merito della liberazione di Zaki al governo di Giorgia Meloni: “Come se riconoscerlo fosse un cedimento, un venir meno ad un’opposizione dura e pura”. Come anticipato, il riferimento è alla timidezza dem: “Un modo per dire che non hanno voluto esplicitare il merito evidente del governo. E poi ho notato un certo imbarazzo”.
L’analisi di Antonio Padellaro
Antonio Padellaro ha sottolineato che il Pd si sente depositario di tutto ciò che concerne i diritti umani, ma questa volta non sono stati loro a tutelarli. L’atteggiamento dem non porta da nessuna parte, ha aggiunto: “Io sono il primo ad essere critico nei confronti del governo Meloni, ma quando c’è un merito va riconosciuto. Io sono un utopista”. Il fondatore del Fatto Quotidiano ha aggiunto: “La mia utopia è che si possa arrivare a riconoscere i meriti dell’avversario, che questo avvenga sia da destra sia da sinistra. Sarebbe qualcosa che avvicinerebbe gli elettori alla politica, perché nobiliterebbe gli stessi politici. Come succede nello sport”.