Scatta oggi, primo ottobre 2019, la fase 2 dell’Area B di Milano, ovvero, la zona a traffico limitato dove è assolutamente vitata la circolazione ai veicoli più inquinanti. Fino ad oggi non potevano circolare nella suddetta zona meneghina, le auto Euro 0 benzina Euro 0, 1, 2, 3 diesel senza FAP (filtro anti particolato), le Euro 3 diesel con FAP di serie e con campo V.5 carta circolazione > 0,025 g/km oppure senza valore nel campo V.5 carta circolazione; infine, le auto Euro 0, 1, 2, 3 diesel con filtro anti particolato after-market con classe massa particolato inferiore a Euro 4 a doppia alimentazione gasolio-GPL e gasolio-metano Euro 0, 1, 2. Da qualche ora a questa parte, invece, è scattato il divieto di circolazione anche alle auto Euro 4 diesel. In poche parole, la limitazione subisce “un upgrade”, includendo quindi un’altra classe di veicoli ritenuti troppo inquinanti dalle ultime normative.
AREA B MILANO: DIVIETO AI DIESEL EURO 4
Ricordiamo che l’Area B del comune di Milano non è sempre attiva, in quanto il divieto di circolazione entra in vigore alle ore 7:30 di mattino per concludersi alle 19:30, dal lunedì al venerdì, mentre nei festivi il varco non è in funzione. Si tratta ovviamente di un metodo per ridurre l’inquinamento del capoluogo lombardo, e nel contempo, limitare il congestionamento del traffico. L’Area B non va comunque confusa con l’Area C, che invece è situata solamente nella zona al centro della città; la prima infatti, racchiude ben 128 chilometri quadrati di Milano, pari al 72%, come ricorda l’edizione online de Il Sole 24 ore, della stessa città meneghina. Sono 187 i varchi d’accesso all’Area B, ognuno dotato di telecamere che rivelano le targhe dei veicoli in entrata, e che incrociando i dati permettono di scoprire se l’automobilista sia autorizzato o meno all’accesso. Ricordiamo che la limitazione dei veicoli Euro 4 è valida non soltanto per coloro che arrivano da fuori Area B, ma anche per quelli che sono già all’interno della stessa. Ovviamente sarà più complicato individuare i trasgressori, a meno che i vigili urbani non siano dotati di scanner in grado di leggere la targa e tutti i dati dell’auto in questione.