Jamie Dimon, Ceo di JP Morgan intervistato da Reuters ha parlato dell'economia dell'Argentina, in netto miglioramento dopo le riforme di Milei

Il Ceo di JP Morgan, Jamie Dimon, ha rilasciato una intervista esclusiva all’agenzia di stampa Reuters, nella quale ha parlato degli scenari economici internazionali, anticipando alcuni sviluppi futuri. In particolare l’imprenditore si è soffermato ad elogiare il lavoro svolto da Milei in Argentina, affermando che: “Le riforme attuate fino ad ora stanno risanando l’economia, era una situazione difficile ma adesso ci sono moltissime aziende pronte ad investire“, aggiungendo anche il dettaglio più importante e cioè che secondo le analisi, se tutto continua così come previsto, con la possibilità che almeno 100 miliardi di dollari dall’estero rientrino come capitali nel paese, molto probabilmente non ci sarà neanche bisogno di prestiti dalle banche.



Anche se, poi ci tiene a sottolineare: “Se ci fosse bisogno di un finanziamento per ristrutturare il debito, saremmo pronti come sempre“. Dimon però avverte che il presidente deve portare a termine il mandato e tutto il programma politico previsto per completare la crescita economica e soprattutto la riduzione dell’inflazione.



Presidente Javier Milei trionfa alle Elezioni in Argentina (ANSA-EPA 2025)

Jamie Dimon, Ceo JP Morgan: “Trump ha espresso la sua opinione ma la Fed resterà indipendente”

Jamie Dimon, amministratore delegato di JP Morgan, nell’intervista a Reuters ha parlato anche della banca centrale americana, alla luce degli ultimi attacchi di Trump sui tagli dei tassi anticipando che probabilmente la Federal Reserve resterà indipendente, a prescindere dall’opinione del presidente, che solitamente viene espressa anche se non avviene nessun cambiamento. Sempre parlando dell’amministrazione statunitense, sulla questione acquisizioni e fusioni, il commento è stato positivo perchè come ha evidenziato il Ceo, ora c’è più apertura verso la crescita delle imprese e quindi il momento è buono.



Giudicato positivamente anche il fatto che il governo abbia deciso di partecipare in alcune società per motivi di sicurezza, una scelta con la quale si dice essere d’accordo perchè solo così si può evitare che a lungo andare la Cina indebolisca queste aziende,  dandogli una nuova opportunità di business. Sempre parlando di Cina, sul rischio di effettuare operazioni e sulle nuove linee guida ha affermato: “Il governo degli Stati Uniti stabilisce cosa possiamo e non possiamo fare con determinate società cinesi, e noi ci limitiamo a seguire queste linee guida. Ma poi ci occupiamo personalmente della sottoscrizione dei rischi”.