Alta tensione fra Armenia e Azerbaigian, nel Caucaso, dove sono in corso dei combattimenti. Nella regione autonoma del Nagorno Karabakh, l’esercito azero ha bombardato alcune postazioni delle forze indipendentiste armene, come scrive l’edizione online dell’agenzia Ansa, che avevano attaccato nel corso della notte scorsa per poi lanciare a sua volta una controffensiva. Stando a quanto comunicato dagli stessi indipendentisti dell’Armenia, il nemico avrebbe registrato delle perdite, mentre il ministero della difesa armena ha fatto sapere che due elicotteri dell’esercito dell’Azerbaigian sarebbero stati abbattuti. Sempre in base a quanto riporta l’Ansa, i separatisti dell’Armenia, della regione autonoma del Nagorno Karabakh, hanno dichiarato la legge marziale e nel contempo hanno annunciato una “mobilitazione generale” a seguito della controffensiva dell’esercito dell’Azerbaigian.
ARMENIA E AZERBAIGIAN, GUERRA NEL CAUCASO: IL COMMENTO DEL PREMIER ARMENO
Come fatto sapere dal governo di Baku e dai ribelli separatisti, i combattimenti sono in corso dall’alba di questa mattina nel Nagorno karabakh, e avrebbero provocato “molte vittime” fra la popolazione civile. Secondo il governo, l’obiettivo delle forze azere è quello di iniziare un’offensiva nella regione autonoma contesa, con l’obiettivo di “neutralizzare le forze belliche dell’Armenia e salvaguardare la sicurezza della popolazione civile”. Nikol Pashinyan, premier dell’Armenia, ha invece scritto attraverso la propria pagina Facebook: “Stiamo tutti uniti dietro al nostro stato e il nostro esercito e vinceremo – le parole pubblicate dopo aver appreso la notizie dell’abbattimento di due elicotteri – Lunga vita al glorioso esercito armeno”. Le nazioni sono sempre state in crisi a lungo, ma era dal 2016 che non si verificava uno scontro a fuoco fra le due ex repubbliche sovietiche sul Caucaso. Durante gli anni ’90 il conflitto provocò circa 30mila morti, in particolare nel 1991, quando i separatisti dell’Armenia presero il controllo del Nagorno Karabakh, subito dopo il crollo dell’Unione Sovietica. Nel 1994 era stato siglato un cessate al fuoco ma le due nazioni non erano mai riuscite ad arrivare ad una pace.