Arnon Milchan, magnate miliardario di Hollywood che ha prodotto pellicole di successo come “Pretty Woman”, “Mr. & Mrs. Smith” e “Bohemian Rhapsody”, ha fatto fortuna anche con il traffico di armi e i traffici segreti per procurarsi armi per Israele, il suo paese natale. Dopo aver reso pubblico il suo lavoro per l’intelligence israeliana, era finito nei guai: il governo degli Stati Uniti, dove risiedeva da tempo, aveva rifiutato di rinnovare il suo visto di 10 anni dopo le rivelazioni sull’esportazione illegale di una delle sue società dagli Stati Uniti a Israele negli anni ’80 di dispositivi che potevano servire come inneschi nucleari.
Netanyahu ha però esercitato con successo pressioni su alti funzionari americani per conto del signor Milchan affinché rinnovassero il suo visto: a spiegarlo è un atto d’accusa israeliano contro il presidente, come rivela il New York Times. Così il produttore arriverà in tribunale come testimone dell’accusa contro il signor Netanyahu, che è sotto processo in tre casi di corruzione separati ma interconnessi. In uno, è stato accusato di abuso di fiducia per i suoi rapporti con il signor Milchan. È accusato anche di essere intervenuto due volte con i funzionari statunitensi per ottenere il visto del signor Milchan come parte di un affare di doni in cambio di favori noto in Israele come Caso 1000.
Milchan non è incriminato
Secondo i pubblici ministeri, il signor Milchan ha elargito a Netanyahu doni del valore di centinaia di migliaia di dollari. Sigari costosi e champagne consegnati alla residenza ufficiale del primo ministro a Gerusalemme, secondo la testimonianza in tribunale dell’assistente personale del signor Milchan e del suo autista. Il presidente si è difeso spiegando che non c’è nulla di illegale nell’accettare regali da un vecchio amico e ha negato ogni illecito. Il signor Milchan non è stato accusato di alcun crimine. “Arnon è una persona sempre ansiosa di essere al centro dell’attenzione”, ha detto Ehud Olmert, un ex primo ministro israeliano che conosce Milchan da decenni. “Deve essere il motore e il riparatore. Si avvicina a persone che sono in una posizione di influenza”.
Gli avvocati del produttore interverrà in videoconferenza durante il processo: secondo i documenti del tribunale, il signor Milchan non ha messo piede a Israele da almeno sei anni. Il procuratore generale di Israele non ha trovato motivi per incriminarlo ma dovrà ugualmente testimoniare. Gli sforzi risoluti di Netanyahu per ottenere il rinnovo del visto di 10 anni di Milchan hanno comportato almeno due chiamate urgenti all’allora Segretario di Stato John Kerry, secondo una persona a conoscenza delle conversazioni, come spiega il New York Times.