Si preannuncia una proposta piuttosto divisiva quella recentemente mossa dal Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara per cercare di riportare un certo ordine a scuola dopo la recente gravissima aggressione ai danni di un prof nel leccese: pochi giorni fa – infatti – all’interno della scuola superiore Bottazzi di Casarano (appunto, in provincia di Lecce) il docente 65enne Sergio Manni è stato raggiunto durante l’orario scolastico dal padre di un 16enne – che in seguito a diversi rimproveri aveva ricevuto quattro note disciplinari – che dopo un breve scambio di parole (ed insulti) hanno spintonato e strattonato il docente.
Un episodio – certamente – gravissimo che ha spinto immediatamente il ministro Valditara a prendere provvedimenti contattando il collega Nordio per lavorare ad un disegno di legge che apra alla possibilità di arrestare in flagrante i genitori colpevoli di un’aggressione ai prof che è subito finito al centro di un acceso dibattito che vede contrapporsi l’Associazione nazionale presidi e l’Associazione italiana genitori al Movimento di cooperazione educativa e all’associazione Genitori Democratici: i primi due a sostegno della proposta di Valditara, gli ultimi due fermamente contrari.
Le opinioni (opposte) di presidi, genitori e docenti sull’arresto in flagranza per le aggressioni proposto da Valditara
Entrando nel merito del dibattito che si è aperto attorno alla proposta di Valditara – infatti – il dirigente dell’associazione presidi Antonello Giannelli l’ha definita “un’iniziativa che va nella direzione da noi richiesta” per cercare di limitare il fenomeno “sempre più frequente” delle aggressioni dai danni del personale scolastico; mentre la dirigente dell’Age Claudia Di Pasquale ha definito l’idea di Valditara “giusta”, pur sostenendo che in ogni caso oltre “alla necessaria repressione” è importante anche lavorare “sulla prevenzione e sulla ricostruzione di un clima di fiducia” suggerendo che al contempo si lavori anche delle “iniziative di sensibilizzazione” e a dei “progetti di mediazione scuola-famiglia”.
Dal conto loro – invece – il fondatore dell’Mce Mario Lodi ha voluto porre l’accento sul “totale fallimento della legge introdotta” dallo stesso Valditara lo scorso anno che ha inasprito “le pene contro le aggressioni” ed istituito “una Giornata nazionale di educazione e prevenzione(..) piuttosto ridicola” ricordando che non sarà “un modello di scuola autoritario e repressivo” a restituire il rispetto nei confronti dei docenti e del personale; con i Genitori Democratici – e in particolare la dirigente Angela Nava – che preferirebbe alla rigide regole “una riflessione ampia e consapevole” sul fenomeno delle aggressioni.