Gli arretrati NoiPa dovrebbero essere saldati, almeno in parte, a marzo 2025. L'importo dovrebbe essere inviato in una busta paga aggiuntiva.
Coloro che desideravano ricevere gli arretrati dal sistema NoiPa, marzo 2025 è il mese – così pare – giusto per poterli ottenere. Ma questo mese è anche il periodo in cui le Funzioni Centrali avevano garantito un aumento sul proprio stipendio, ma in realtà la situazione sembra totalmente opposta.
Infatti, molti lavoratori pubblici e a servizio dello Stato, hanno controllato il loro cedolino NoiPa online e piuttosto che un aumento del salario hanno notato dei tagli economici. Ma cos’è successo? Quali sono i problemi tecnici o di altra natura che stanno riducendo lo stipendio degli statali?
L’attesa degli arretrati pagati dal sistema NoiPa a marzo 2025
Gli arretrati che il sistema NoiPa avrebbe dovuto pagare nei mesi precedenti, li salderà – possibilmente – a marzo 2025. Ma prima di parlare del modo in cui ci saranno tali accrediti, vediamo di approfondire che cos’è successo e a chi ha intaccato la decurtazione del salario.
Prima di tutto chiariamo che i beneficiari dell’aumento salariale sono naturalmente gli statali, con un reddito al di sotto dei 40.000€ annui e a cui non è stato conteggiato il taglio del cuneo fiscale previsto dal Bilancio, per i mesi antecedenti (nello specifico da gennaio a marzo).
Marzo sarebbe dovuto essere un mese ricco, sia per i tagli del cuneo appena citati, con netto aumento sullo stipendio, ma anche per via degli adeguamenti dei contributi economici destinati ai dipendenti delle amministrazioni.
Per i lavoratori statali più scoraggiati, potrebbero tirare un sospiro di sollievo nel sapere che a marzo dovrebbe arrivare una busta paga “aggiuntiva“, contenete i primi arretrati di circa 1.000€, senza però includere l’indennità per effetto del taglio del cuneo per i quali si attende l’aggiornamento del sistema NoiPa.
Un ritardo inconcepibile
I sindacati che avevano aderito e accettato i contratti proposti dalle Funzioni Centrali, ora sono infuriati e delusi. Si tratta di Confsal Unsa, Cisl, Confintesa, e Flp, i quali hanno ritenuto l’errore ma anche il ritardo inaccettabile, specialmente da un sistema pubblico che dovrebbe mostrare più efficienza.
Anche Claudia Ratti, appartenente al sindacato Confintesa, ha voluto inviare una lettera di reclamo al responsabile delle risorse umane del Tesoro e al direttore responsabile dei Sistemi informativi, ritenendo tali errori inaccettabili, e che dovrebbero punire i responsabili.
