Fino a 3mila euro in più in busta paga, grazie agli arretrati statali. Lo scrive il “Corriere della Sera”, sottolineando sulle sue colonne che i dipendenti pubblici sono destinati infatti a ricevere una cifra arretrata e riferita ai contratti 2019-2021. Di conseguenza, a introitare quelle somme saranno in totale quattro ambiti del pubblico impiego: la scuola, gli enti locali, la sanità e, non ultime, le funzioni centrali, alle quali appartengono i Ministeri e le agenzie fiscali.
Proprio il quotidiano sopra menzionato ha evidenziato come i lavoratori dei Ministeri abbino già ricevuto a luglio gli arretrati statali dovuti che, in alcuni casi, hanno raggiunto i 2.900 euro. Aggiunge poi che “i prossimi a ricevere il tesoretto saranno gli infermieri, che hanno visto da poco rinnovato il contratto nazionale. Gli arretrati comprendono gli anni dal 2019 al 2021 e i primi dieci mesi del 2022. Per chi lavora in ospedali e cliniche la media del dovuto va da 2.268 euro lordi a 3.135 euro, però per gli infermieri, se si conta la nuova indennità prevista dal Ccnl, si arriva a 3.777 euro lordi per gli inquadramenti più bassi e a 4736 euro per il livello D6″.
ARRETRATI STATALI, NOVITÀ IMPORTANTI ANCHE PER I DIPENDENTI COMUNALI
In materia di arretrati statali, filtrano poi alcune novità importanti anche per quanto concerne la sfera dei dipendenti comunali, categoria per la quale, entro la fine del 2022, arriveranno gli arretrati previsti. Infatti, come ha evidenziato ancora il “CorSera”, “l’intesa tra Aran e sindacati, che comporta un aumento medio per il comparto di poco superiore ai 100 euro lordi mensili, è stata siglata il 5 agosto e deve ora essere validata dal Ministero dell’Economia e dalla Corte dei Conti“.
L’iter, in particolare, dovrebbe essere ultimato entro e non oltre il mese di dicembre, il che sbloccherebbe entro la fine dell’anno anche l’erogazione degli arretrati, “che, in media, per i lavoratori delle funzioni locali oscillano da 1.444 euro a 1.977 euro lordi”.