Arvedi nella storia: è la prima acciaieria al mondo a zero emissioni nette di anidride carbonica. Un risultato fondamentale nella lotta per la sostenibilità ambientale, certificato da Rina, ente terzo accreditato a livello internazionale per l’attività di testing, ispezione e certificazione: “Abbiamo ottenuto l’attestato di validazione del modello di calcolo secondo GHG Protocol “A corporate accounting and reporting standard” – revised edition; GHG Protocol “Scope 2 guidance”; Regolamento Ce 2066/2018 e smi”.
L’attestato consente all’acciaieria Arvedi, a partire dal 1° settembre 2022, di fornire acciaio al carbonio prodotto negli stabilimenti di Cremona e Trieste emettendo contestualmente il certificato di zero emissioni nette di CO2 (dirette e indirette, scopo 1 e scopo 2) per tutte le tipologie e lavorazioni di acciaio prodotto. I primi passi “green” sono stati mossi nel 2018, quando è stato lanciato il piano di decarbonizzazione dell’intera organizzazione, possibile attraverso “ingenti investimenti in impianti, tecnologia, ricerca e sviluppo”.
Arvedi, prima acciaieria al mondo a zero emissioni
Il gruppo Arvedi è stato fondato nel 1963 dal Cavalier Giovanni Arvedi e negli ultimi anni è diventato il primo produttore di acciaio in Italia, superando anche l’ex Ilva di Acciaierie d’Italia. La produzione annua supera i 6 milioni di tonnellate di acciaio. Un benchmark mondiale che porta avanti un grande impegno per la sostenibilità, fondato su profonde convinzioni etiche e religiose. Convinzioni già richiamate da Papa Francesco nell’enciclica Laudato sì, come evidenziato dal cavaliere Giovanni Arvedi, “dove si dice che la cultura è il motore che conferisce la sensibilità al rispetto della natura”. L’acciaieria, inoltre, ha precisato che l’azzeramento delle emissioni indirette è stato ottenuto grazie alla fornitura integrale da parte di Enel di energia da fonti rinnovabile. “Il caso di Acciaierie Arvedi è emblematico del successo, anche economico, che possono ottenere le aziende italiane che hanno un legame stretto con il proprio territorio e che hanno capito quanto sia strategico per il successo economico di un’impresa puntare sul paradigma della sostenibilità”, il plauso di Ermete Realacci, numero uno di Symbola.