Emissioni record e crescente de-dollarizzazione: ora l'Asia punta sull'euro, così si possono ridisegnare gli equilibri dei mercati globali
Anche se il dollaro resta dominante, l’euro sta avanzando come alternativa credibile, soprattutto in Asia. Lo rivela un’analisi di Bloomberg, secondo cui il trend ha due cause: da un lato le economie asiatiche stanno incrementando l’uso dell’euro per finanziarsi, dall’altro vogliono diversificare dal dollaro, approfittando così di condizioni più vantaggiose e, al tempo stesso, rispondendo ai cambiamenti geopolitici.
Ma le ragioni di questo fenomeno affondano le loro radici anche nelle mosse della Casa Bianca: con il ritorno di Donald Trump, gli Stati Uniti hanno adottato politiche commerciali aggressive (basti pensare ai dazi) e pressioni sulla Federal Reserve per tagliare i tassi; queste scelte, però, hanno ridotto la fiducia degli investitori nella stabilità e nella “supremazia” del dollaro.

Molti investitori, dunque, stanno cercando di ridurre la dipendenza dal dollaro, aumentando gli acquisti di titoli in euro; di conseguenza, i mutuatari asiatici emettono più obbligazioni in euro. Le condizioni di finanziamento sono più vantaggiose: in alcuni casi, prendere denaro a prestito in euro costa meno che in dollari. Inoltre, convertire euro in dollari costa molto meno rispetto al passato.
I DATI CHE CONFERMANO LA DE-DOLLARIZZAZIONE
I dati parlano chiaro: la quota dei finanziamenti asiatici in euro è aumentata al 23%, in forte crescita rispetto all’anno scorso; le emissioni di obbligazioni in euro da parte dell’Asia sono aumentate del 75% nel 2025, arrivando a 86,4 miliardi di euro, mentre quelle in dollari continuano ad aumentare in valore, però perdono peso percentuale.
Non mancano gli esempi a dimostrazione di come l’euro stia diventando più popolare tra le banche e gli investitori asiatici: la Cina ha emesso 4 miliardi di euro di obbligazioni, ricevendo richieste per oltre 100 miliardi; l’azienda giapponese NTT ha fatto la più grande emissione asiatica in euro del 2025, cioè 5,5 miliardi di euro.
“EURO CONTINUERÀ A CRESCERE”
Tutto ciò, però, non vuol dire che il dollaro sia davvero in declino: infatti, a livello globale resta dominante, con il 63% delle obbligazioni mondiali denominate in dollari, stando ai dati della Banca dei Regolamenti Internazionali. L’euro, invece, è sceso negli anni, passando dal 32% al 25%.
Ci sono poi alcuni economisti che interpretano il recente aumento dell’uso dell’euro in Asia come una normalizzazione, non come una rivoluzione: più semplicemente, il mondo finanziario sta diventando più multipolare.
Infine, per quanto riguarda le prospettive future, secondo varie analisi la tendenza al finanziamento in euro da parte dell’Asia continuerà nel 2026; Deutsche Bank prevede emissioni asiatiche in euro pari a 125 miliardi di dollari nel 2026 e le aziende considereranno l’Europa un mercato sempre più importante.
