Per molti beneficiari dell’Assegno di Inclusione dell’INPS, alla fine del mese di giugno arriverà lo stop di una mensilità (così come è stato decretato fin dalla sua prima introduzione). La normativa prevede infatti, che chi riceve l’indennità per un periodo massimo di 18 mesi, poi la stessa venga fermata per un mese.
Il messaggio è contenuto nel Decreto Legge numero 85 e risalente a due anni fa, nel 2023, e i beneficiari che hanno ottenuto il loro primo Assegno fin dalla sua entrata in vigore (a gennaio del 2024), ora dovranno attendere un mese prima di poter richiederne il nuovo ottenimento.
Stop all’Assegno di inclusione INPS per un mese
Dopo l’adesione a gennaio 2024, a fine giugno arriva la prima sospensione dell’Assegno di inclusione INPS. La norma, lo ripetiamo, prevede un blocco dopo 18 mesi di riconoscimento dell’ indennità. Ora per poter riprendere i regolari pagamenti occorrerà aspettare un mese.
L’ente previdenziale però, ricorda che la 1° sospensione non prevede un addio definitivo alla misura per combattere la povertà, bensì uno stop di un solo mese. Già da luglio infatti, i precedenti percettori dell’indennità sociale potranno fare una nuova richiesta e aspettare l’approvazione (ricordiamo sempre di aggiornare il proprio ISEE per ricevere l’importo corretto).
In caso di approvazione, l’INPS provvederà a riprendere gli accrediti dal mese successivo, ma stavolta anziché per 18 mesi il beneficio si riduce a 12 mensilità.
Sarà comunque l’ente stesso a comunicare la sospensione (tramite un messaggio sul cellulare del cittadino), e riferire le nuove modalità operative per inoltrare la nuova richiesta.
Un possibile potenziamento in manovra
Marina Calderone, ovvero ministra del Lavoro, sta chiedendo al Consiglio dei ministri un’approvazione immediata per far sì che le famiglie che hanno subiranno il blocco dell’Assegno di Inclusione dell’INPS, possano colmare la mancanza dell’entrata con un contributo extra.
D’altronde la misura è stata collocata come in un intervento importante ed urgente nei confronti dei cittadini in serie difficoltà economiche.
L’obiettivo della ministra del lavoro è quello di agevolare la procedura per le nuove domande. Con una soluzione simile, a patto che non ci siano state variazioni significative, l’ente potrà riconoscere e riprendere i nuovi pagamenti anche senza che il cittadino invii una nuovo patto digitale o si iscriva al sito SIISL.
Quanto alle somme riconosciute le stesse sono invariate, potendo ottenere dai 480€ fino ad un massimo di 700€ al mese (dipende dal reddito ISEE in cui ci si trova).