Dal 2026 c'è il via all'assicurazione sanitaria per docenti e comparto ATA, prevedendo un'integrazione significativa per coprire più spese.
A partire dall’anno prossimo i docenti e il personale ATA potrebbe ricevere un’assicurazione sanitaria aggiuntiva rispetto a quella offerta dal nostro sistema sanitario.
Un’iniziativa che potrebbe far tirare un sospiro di sollievo a gran parte del personale scolastico, permettendo a loro di usufruire di un fondo aggiuntivo per coprire gran parte delle spese mediche.
Fondi e beneficiari dell’assicurazione sanitaria per docenti
L’assicurazione sanitaria aggiuntiva per docenti e personale ATA potrebbe contare su un fondo – non ancora accertato – di ben 65 milioni di euro all’anno, estrapolati una parte dalle risorse del MEF e la più consistente dal budget statale destinato alla didattica (per via di una recente riduzione e maggior capienza).
Al momento non è ancora chiaro chi potrebbero essere i beneficiari, anche se alcune indiscrezioni post riunioni sindacali accennerebbero al personale con incarichi annuali e lavoratori a tempo indeterminato.
Non avendo ancora ben definitivi i parametri per decretare chi ne potrà godere, è probabile che il Governo tenterà ad includere anche i supplenti.
Secondo Giuseppe Valditara, Ministro dell’Istruzione e del Merito, si tratta di un’iniziativa importante che potrebbe estendersi a circa un milione di lavoratori nell’ambito ATA, fondamentale per il futuro del Paese.
Spese ammesse nella polizza
Di norma una polizza sanitaria integrativa mira a coprire i costi più ingenti, riuscendo ad accelerare gli interventi medici (magari anche di carattere urgente) e ampliare i posti disponibili.
Per definire quali trattamenti includere nell’assicurazione il Ministero si è avvalso della collaborazione con il broker internazionale Marsh, suddividendo le spese ammissibili in due grandi categorie:
Trattamenti più frequenti: spese per affrontare un parto, visite di prevenzione di natura oncologica e non solo, e prestazioni odontoiatriche con copertura annuale (sia per l’igiene orale che per visite di controllo).
Interventi più severi e seri: la copertura mira a sostenere le spese derivanti da interventi significativi, perlopiù di natura cardiologica e oncologica, con check up inclusi entro i 3 mesi successivi all’operazione.
Il piano che integrerebbe nel potenziamento del sistema welfare è già sui tavoli politici, e la prima sperimentazione dovrebbe aver luogo a partire dal 2026 e con scadenza al 2029.
Prima di accettare la contrattazione, il sindacato Flc Cgil preferisce parlare con gli organi interni (così come stabilito dallo Statuto), e soltanto dopo si provvederà ad inserire le modalità e i dettagli in ogni Ccnl.
