L'aumento dell'età pensionabile potrebbe - per volontà dell'esecutivo - esser bloccata. Il costo dell'operazione dovrebbe esser di un miliardo.
L’esecutivo starebbe lavorando sul frenare il costante aumento dell’età pensionabile, soggetta alla rivalutazione biennale come da Riforma Fornero. Il fenomeno, oltre che rendere sempre più alti i costi legati alla previdenza sociale, metterebbe in difficoltà i contribuenti più giovani.
Dal rapporto stilato e contenuto all’interno del Documento di economia e finanza, il prossimo biennio, ovvero quello tra il 2027 e il 2028 potrebbe far lievitare i costi sui conti pubblici. Se il blocco voluto dall’esecutivo dovesse confermarsi, la spesa è prevista e quantificata in un miliardo di euro.
Il piano per fermare l’aumento dell’età pensionabile
Per bloccare l’aumento età pensionabile occorrerà investire un bel po’ di denaro. Si parla di circa un miliardo di euro affinché possa essere sospeso – almeno per 2 anni – il meccanismo che adegua i requisiti per uscire con il trattamento di vecchiaia con le aspettative della vita.
Se le stime recenti del DEF fossero realistiche, l’aumento a 3 mesi già dal 2026 sarebbe quasi certo. Ma non solo, perché nel 2027 la criticità potrebbe essere la previsione di sostenere un costo più alto di 365 miliardi (100 mld di euro in più rispetto a 9 anni prima) a causa delle attuali scelte.
Oggi sui conti del nostro Bel Paese il peso del sistema previdenziale (a rischio di un potenziale crollo), è significativo, segnando un 15,4% su tutto il bilancio. La percentuale è indubbiamente più elevata rispetto ai sistemi pensionistici degli altri Paesi dell’UE.
Soluzioni temporanee
La soluzione di fermare l’adeguamento per il prossimo biennio sarebbe di carattere temporaneo e non definitivo, dato che oggi non ci sono gli strumenti adatti a poterla rendere strutturale.
L’idea di Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, sarebbe quella di contenere la spesa pubblica grazie ad un potenziale accordo con Bruxelles, la quale dovrebbe interessarsi – previa accettazione dal Parlamento – a rimodulare il Bilancio per l’Italia.
I fattori che influiscono sulla spesa pubblica sono svariati, la denatalità (con conseguente sproporzione tra pensionati e lavoratori), la sostenibilità finanziaria nel lungo periodo e le riforme temporanee e strutturali.