Aumento pensioni 2023/ “In arrivo” anche assegni più alti: a quanto ammonta?

- Danilo Aurilio

L’aumento delle pensioni del 2023 è vicino. O almeno, dovrebbe esserlo per coloro che percepiscono un assegno più alto. Ecco quanto potrebbe spettargli

riforma pensioni La sede dell'Inps (LaPresse)

L’aumento delle pensioni 2023 è un aspetto molto atteso da tutti coloro che quest’anno matureranno i requisiti per uscire con anticipo dal lavoro. Ma la novità include coloro che hanno percepito un assegno previdenziale quattro volte il minimo del trattamento pensionistico.

Il tetto massimo di cui parliamo è pari a 2.101,52mensili. Se i pensionati – almeno fino ad oggi – avessero superato tale soglia, per loro l’aumento adeguato all’inflazione, era soltanto un miraggio. Ben presto però, anche per loro scatterà un innalzamento della cifra relativamente all’assegno pensionistico.

Aumento pensioni 2023 anche per chi supera il tetto massimo del trattamento

L’aumento delle pensioni 2023 sarà concesso anche a chi supera di quattro volte, il trattamento pensionistico (che ricordiamo essere di 2.101,52 euro). al mese. In teoria lo scatto dovrebbe arrivare a breve, anche se ancora si attendono gli aumenti per chi percepisce meno, il cui innalzamento è slittato nuovamente.

Da marzo 2023 però, la situazione dovrebbe cambiare e anche per chi ha una pensione più alta dovrebbe riuscire a percepire non solo l’aumento da corrispondere nell’assegno previdenziale, ma poter godere del cumulo di arretrati inerenti sia al mese di gennaio che a quello di febbraio.

Tuttavia, va specificato che l’aumento delle pensioni 2023 non sarà uguale per tutti. Infatti, potremmo classificare una suddivisione a scaglioni, il cui importo (più alto o basso), dipenderà molto dall’assegno mensile percepito dal soggetto interessato:

  • Assegni fino a 2.102,52€ lordi: la rivalutazione sarò del 100% (aumento reale del 7,3%);
  • Assegni fino a 2.696,90€ lordi: rivalutazione pari all”85% (aumento effettivo del 6,2%);
  • Assegni fino a 3.152€: rivalutazione pari al 53% (aumento reale del 3,87%);
  • Assegni fino a 4.200€: rivalutazione pari al 47% (aumento effettivo del 3,43%);
  • Assegni fino a 5.250€ lordi: rivalutazione pari al 37% (aumento effettivo del 2,7%);
  • Assegni più di 5.250€ lordi: rivalutazione pari al 32% (aumento effettivo del 2,33%).

Sicuramente questa manovra di bilancio ha penalizzato le pensioni più alte, però anche chi percepisce un assegno elevato potrà godere degli arretrati dei mesi precedenti.







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