SI BLOCCA IL DECRETO AUTOVELOX: COS’È SUCCESSO E PERCHÈ SALVINI HA SOSPESO IL PROVVEDIMENTO
Tutto bloccato, o meglio, sospeso in attesa di «ulteriori approfondimenti» volti a migliorare e risolvere le criticità ancora presenti sul Decreto legge che regolamenta l’uso degli autovelox in Italia: mentre il testo era ormai quasi pronto e diretto verso la Commissione Europea, il Ministero dei Trasporti – su indicazione del vicepremier Matteo Salvini – ha deciso di sospendere oggi 23 marzo il testo finale, adducendo appunto problematiche di approfondimenti da effettuare ancora nei prossimi giorni.
La nota del MIT diffusa alle agenzie nel pomeriggio di domenica sottolinea che appunto lo schema di decreto sugli autovelox (e sulle decisioni per risolvere le problematiche emerse dopo le ultime sentenze della Cassazione) è stato sospeso mentre si trovava in «trasmissione a Bruxelles». In linea generale, il decreto del Governo Meloni stabiliva che ogni dispositivo di rilevamento della velocità sulle strade e autostrade italiane sarebbe dovuto essere considerato omologato automaticamente se successivo al 13 giugno 2017, altrimenti per tutti gli altri si potevano essere accolti i ricorsi per le multe antecedenti quella data.
Il decreto del Ministro dei Trasporti Salvini doveva a questo punto mettere piena chiarezza al caos nato attorno agli autovelox per le normative italiane dell’ultimo decennio e per la sentenza della Cassazione che il 18 aprile 2024 stabiliva come non valide le multe per eccesso di velocità calcolate di dispositivi non omologati.
Ora però la legge attesa da oltre 30 anni si blocca sul più bello, quando si apprestava a modificare il rilevamento della velocità in tutto il Paese: secondo il MIT serve ancora un po’ di tempo per mettere a posto tutti gli approfondimenti del caso, ma alla fine si dovrebbe comunque arrivare comunque al risultato ottenuto. L’intento della maggioranza era quello di seguire l’indirizzo della Cassazione, spegnendo di fatto i dispositivi autovelox più vecchi (dietro al 2017) e facendo mantenere in funzione solo quelli omologati.
CAOS AUTOVELOX TRA OMOLOGAZIONI E POLEMICHE ALCOLOCK: I PROSSIMI SCENARI
Regioni, Comuni, strade locali e a lunga percorrenza, tanti sarebbero stati i problemi per tutti quegli enti che dalla prossima estate si sarebbero dovuti adattare allo spegnimento degli autovelox: forze dell’ordine e sindaci lamentavano che con questo decreto, di fatto, si sarebbe spenta la gran parte della rilevazione strada della velocità, auspicando un passo indietro del Governo. Al momento il MIT ha sospeso il testo pronto all’approdo in UE ma non è chiara la tempistica con cui verrà ripristinato il decreto o se sarà modificato come richiesto le opposizioni e i Comuni.
Il decreto doveva riempire il vuoto normativo presente da punto 33 anni tra multe, autovelox e differenza tra “approvazione” ed “omologazione” per i dispositivi sparsi in ogni parte d’Italia: in oltre, avrebbe dovuto porre fine ai contenziosi e ricorsi contro le multe, semplificando la vita del cittadino. Assoutenti lamenta che il rischio stangata resta sempre per i cittadini, specie perché i nuovi autovelox piazzati negli ultimi anni sarebbero concentrati in maniera «abnorme» presso le strade più utilizzate da turisti e vacanzieri verso i luoghi delle ferie estive, installati «per fare cassa sulla pelle dei cittadini» e non per garantire la piena sicurezza.
In attesa di un possibile tavolo convocato dal MIT nelle prossime settimane con associazioni consumatori e Comuni, il punto da capire sul decreto lungo 7 articoli e con dispositivo normativo volto a chiudere i problemi su ricorsi e ingiustizie passate contro gli automobilisti, è se le problematiche emerse in questi ultimi giorni siano di natura politica o tecnica. L’impressione è che sia decisamente il secondo punto, con già in settimana una potenziale rimessa modificata del decreto legge sugli autovelox: a questo si aggiunge qualche criticità anche sul fronte alcolock, il dispositivo imposto a bordo per tutti coloro che hanno avuto sanzioni/ritiri per guida in stato di ebrezza.
Secondo Federcarrozzieri, il decreto varato dal MIT negli scorsi giorni sull’alcolock rischia di danneggiare gli automobilisti e alterare pure il mercato (dato che molte auto rischierebbero di non avere i requisiti per riuscire ad installare a bordo il dispositivo, e che i meccanici e i carrozzieri potrebbero essere impossibilitati a montare l’alcolock, tranne quelli indicati direttamente dal produttore dell’apparecchio.