Il nome è già tutto un programma: bad bank europea. Tradotto letteralmente dall’inglese, “banca cattiva”. È lo strumento a cui, stando a quanto riferito dall’agenzia ANSA, starebbe pensando la BCE per provare a gestire i crediti generatisi durante la pandemia di Coronavirus e che hanno già raggiunto quota 500 miliardi di euro, con prospettiva di raddoppio nella peggiore delle ipotesi. Addirittura, sarebbe già stata creata in gran segreto dalla stessa Banca Centrale Europea una task force, che si sarebbe già attivata, mettendosi in contatto con istituti di credito e istituzioni del Vecchio Continente. Un modello che, per giunta, non sarebbe totalmente inedito nella storia, come ricordano le parole pronunciate ieri, mercoledì 10 giugno 2020, da Andrea Enria, presidente del Consiglio di Vigilanza: “Ho sostenuto l’idea di società di gestione degli asset, penso siano utili. Ma parlarne adesso è quantomeno prematuro, nonostante io creda che potrebbe esserci spazio per considerare misure aggiuntive”.
BAD BANK EUROPEA: BCE AL LAVORO
La Banca Centrale Europea, sempre secondo quanto riportato dall’ANSA, si sarebbe già messa al lavoro per capire come le banche europee potrebbero affrontare la situazione, qualora la crisi economica dovesse peggiorare. “Francoforte – si legge nell’articolo – stima una recessione pari a -8,7% quest’anno, ma non nasconde uno scenario peggiore a -13%. E uno dei modi per affrontare il colpo subìto da famiglie e imprese col lockdown, specie in Italia, sono state le moratorie sui prestiti, che hanno neutralizzato il problema dal punto di vista del debitore, ma lo hanno solo rinviato per quel che concerne il creditore”. Per giunta, in questa bad bank europea risulterebbe coinvolto anche il Mes, lo stesso fondo di salvataggio che, recentemente, ha dato vita a una linea di credito utile a sostenere i Paesi dell’UE interessati dall’emergenza epidemiologica: con la sua garanzia, infatti, le banche sottoscriverebbero bond emessi dalla bad bank, ripagandoli in portafogli di crediti e con quei bond potrebbero rifinanziarsi alla BCE.