Le banche USA potrebbero presto godere di un nuovo regime fiscale relativo ai requisiti patrimoniali sui titoli di Stato – ma non solo – per iniziativa del presidente Donald Trump, che già diverse settimane fa aveva annunciato, tra i punti principali del suo programma presidenziale, l’allentamento generale delle regole in modo che lo Stato si facesse da parte per concedere una maggiore libertà a chi gestisce il capitale dei cittadini: a dirlo è il Financial Times, che cita diverse fonti anonime, spiegando che il vincolo che potrebbe cadere (o quanto meno essere revisionato) è quello definito “coefficiente di leva finanziaria supplementare” (supplementary leverage ratio), che tutte le maggiori banche USA sono costrette a rispettare.
La normativa è entrata in vigore per la prima volta dopo la grande crisi del 2008 e solamente nel 2014 è stata leggermente revisionata e allentata: di fatto, si tratta di un regolamento che impone alle grandi banche USA di disporre di un massimo del 5% di capitale di alta qualità (come il capitale ordinario CET1), calcolato rispetto a un’esposizione che include anche prestiti e attività fuori bilancio, con l’effetto – da decenni al centro delle critiche dei grandi lobbisti statunitensi – di limitare anche l’accesso ai titoli di Stato americani, di indebolire la capacità di erogare credito e di ostacolare la negoziazione del debito pubblico.
Trump verso l’allentamento delle norme per le banche USA: si valuta di tagliare i requisiti patrimoniali sui titoli di Stato
L’ipotesi di allentare quel vincolo riceverebbe il supporto tecnico di autorità – oltre che, ovviamente, delle banche USA – di diverse autorità bancarie di altissimo livello come la Federal Reserve, l’Office of the Comptroller of the Currency e la Federal Deposit Insurance Corporation, ma tutte le domande di commento da parte del Financial Times non hanno ottenuto risposta, e non va neppure dimenticato che, secondo alcuni azionisti, le recentissime fluttuazioni del mercato azionario dovrebbero – quanto meno – far propendere per un possibile rinvio del nuovo regime normativo; mentre, dal canto suo, l’amministrazione Trump vede in questo allentamento un modo rapido e semplice per ridurre l’ingente debito statunitense.
Le ipotesi in campo sarebbero almeno due: la prima sarebbe quella di annullare completamente il vincolo per le banche USA sul modello di quanto fatto – in quel caso temporaneamente – all’inizio della pandemia da Covid, rendendo disponibili fino a 2 trilioni di dollari in termini di capitale regolamentare; mentre la seconda – più realistica, dato che l’altra creerebbe uno scompenso rispetto al resto del mondo – sarebbe quella di tagliare di diversi punti percentuali il coefficiente di leva, rendendolo più coerente a quello dei grandi gruppi bancari mondiali.