Barbara D'Urso, in un'intervista a "7" del Corriere della Sera, ripensa alla morte della mamma: "Di lei ricordo il sorriso nonostante la malattia..."
Barbara D’Urso ripensa alla morte della mamma: “Di lei ricordo il sorriso…“
Nella vita di Barbara D’Urso c’è un dolore che è difficile dimenticare e che di tanto in tanto riaffiora, quello per la morte della madre. La conduttrice ha recentemente rilasciato un’intervista a 7 del Corriere della Sera, in cui ha tra l’altro commentato la lontananza dalle scene e l’ipotesi di un ritorno in tv, soffermandosi anche su quel lutto che ha colpito la loro famiglia quando era ancora giovanissima. Ha infatti spiegato che ogni volta che perde qualcosa o qualcuno di importante, il pensiero va “alla prima perdita, mia madre“.
La conduttrice aveva 11 anni quando sua madre morì per il morbo di Hodgkin: “Per quattro anni, la prima cosa che chiedo mettendo piede a casa, nemmeno il tempo di poggiare la cartella: ‘come sta mamma?’. Ero sicura che sarebbe guarita. Non era concepibile un mondo senza mamma. Di lei ricordo il sorriso nonostante la malattia, quel sorriso che oggi è il mio“.
Barbara D’Urso: “Nessuno a casa mia ha più parlato di mamma…“
Nel corso dell’intervista, Barbara D’Urso ha ricordato le fasi che hanno portato al progressivo aggravamento delle condizioni della mamma, sino alla sua morte. La conduttrice ricorda che si trovava in campagna con i fratelli ad agosto, quando ricevettero una telefonata da casa a Napoli “perché mamma si è aggravata. Partiamo. Facciamo una sosta, mio zio chiama casa. Mia zia mi comunica che mamma sta meglio, dietrofront“. Alla fine, però, l’amara verità si palesa come un pugno in faccia: “Arriva mio padre, mi prende da parte e dice: “mamma ci ha lasciato”“.
L’ex conduttrice Mediaset spiega di non aver mai elaborato né superato il lutto perché “nessuno a casa mia parlerà più di mamma“. E di conseguenza, “non parlando della morte di mamma, non supero mai il lutto. Emotivamente sto ancora lì, fuori dalla porta chiusa. Non aver affrontato quella perdita per contrasto mi ha insegnato a non rimuovere il dolore, il dolore va attraversato. Dunque eccomi qui“.