Un progetto musicale concepito come fosse l’ultimo, e allo stesso tempo vissuto come il primo.
È “Bart Forever”, il nuovo disco di Bartolini in uscita il 10 giugno per Carosello Records.
Anticipato dai singoli Forever, 108 e Luci, arriva due anni dopo il suo album d’esordio “Penisola”, e a tre anni di distanza dal suo primo Ep “BRT Vol.1”
Prodotto con l’aiuto di Jesse Germanò, Andrea Messina e Matteo Domenichelli, il disco è impreziosito dai featuring con European Vampire in Settimane (prod. Riccardo Fuffolo); Lil Kvneki in Non piove e Thru Collected in Luci (prod. Arssalendo).
Chitarre ruggenti, ritmiche serrate e ritornelli memorabili danno vita a un sound personale e curatissimo, ispirato da artisti internazionali come Jean Dawson e Dominic Fike.
Ventisette anni, la provincia nel cuore e la metropoli in testa, Bartolini si guarda allo specchio e racconta quello che vede:
Bart Forever è un omaggio alla mia adolescenza che sembra essere infinita, al fatto che ero e probabilmente resterò sempre così, un bambino di provincia. Da sempre assuefatto, e allo stesso spaventato dal mondo esterno, qui provo in qualche modo ad affrontarlo, parlando del cambiamento che avviene mentre nemmeno te ne accorgi.
Nato e cresciuto a Trebisacce, piccola realtà calabrese affacciata sul mare, viene adottato oggi da Roma e prima da Manchester, da cui assorbe e fa suo un britpop elegante e ricercato.
Guarda indietro al suo passato e svela un universo intimo, fotografando un quadro complesso di polaroid senza filtri. Sono immagini a volte sfuocate e altre molte nitide, in alcuni casi dal sapore dolce e in altri amaro. Sicuramente importanti, come solo le fotografie dell’adolescenza possono essere, quelle destinate – appunto – a durare per sempre.
Tra britpop, indierock e new wave, l’immaginario cantato da Bartolini ha le occhiaie tatuate, il sapore delle prime sigarette, l’energia dei fulmini incontrati per strada, la disperazione delle pistole puntate contro sé stessi, la solitudine dei treni persi e delle parole non dette. C’è la voglia di ricostruirsi dopo un lutto importante, la volontà di ritrovarsi dopo un’emergenza sanitaria che ha cambiato il mondo.
Non sono stati anni facili, sto ancora cercando di capire chi sono e che cosa voglio, la pandemia è stato un tunnel emotivo che mi ha portato molte volte a pensare di smettere, ci ho messo un po’ a ritrovare l’entusiasmo e ci sono riuscito ripartendo da zero.
Le canzoni di “Bart Forever” sono meno eteree e sognanti rispetto al primo Bartolini, più crude e dirette. Le atmosfere sono quelle da “California marcia”, ben rappresentata da Davide Rossi Doria, direttore creativo e grafico del progetto, e abilmente raffigurata nel video del singolo Forever (https://youtu.be/freMvtkHC0s), diretto da Simone Bozzelli, promessa del cinema di domani e già firma di I wanna be your slave dei Maneskin.
Un disco che andando a ritroso sarebbe perfetto per la serie “The O.C.”, il teen drama cult ambientato nel quartiere californiano di Orange County, e non a caso suona nella colonna sonora dell’ultima stagione di Summertime – la serie originale italiana Netflix prodotta da Cattleya – parte di ITV Studios, che ha scelto dall’album i pezzi Mon Amour e Schiena, e dal repertorio di Bartolini Controvento, Astronave e Sanguisuga.
Sarebbe facile definire Bartolini un cantautore generazionale, ma si rischia di essere riduttivi. È piuttosto una creatura unica e ibrida, a cavallo tra due mondi – quello cresciuto nell’analogico e quello nato nel digitale – che riesce a rappresentare entrambi.
Le nove tracce di “Bart Forever” dimostrano la sua capacità di essere trasversale, e l’abilità non comune di curare il processo creativo a 360 gradi, dalla produzione alla parte autoriale. Bartolini sperimenta e si lascia influenzare da ogni genere, che sia rock o punk, indie o elettronica, riuscendo a creare un suono avvolgente, singolare e ultracontemporaneo, il suo.
BIO
Giuseppe Bartolini, calabrese di Trebisacce, classe 1995, si avvicina alla musica da piccolissimo, distruggendo la collezione di vinili dei genitori. Comincia a suonare la chitarra a dieci anni e fin da subito dimostra di non voler confinare la sua passione in un genere specifico: si lascia iniziare dallo zio alle sonorità Anni Novanta di Nirvana e Smashing Pumpkins e dal padre alla New Wave di Joy Division, The Sound, Smiths e Cure, Song 2 dei Blur diventa la sua ossessione e adora vedere le Spice Girls esibirsi in televisione, prima di scoprire in adolescenza l’indierock e innamorarsene. Dopo una pausa di qualche anno dalla musica, l’ultimo anno del liceo questa torna prepotentemente nella sua vita. Finite le scuole superiori si trasferisce a Roma, dove comincia a scrivere le sue canzoni, prima in inglese e poi in italiano. Nel 2016 si trasferisce a Manchester, in Inghilterra, dove viene travolto dalla ricchezza della scena musicale della città e inizia a esibirsi in vari open mic, suonando le sue canzoni in italiano. È l’anno del boom dell’indie italiano, in particolare della scena romana, e questo lo stimola molto a livello creativo. Torna dunque in Italia ed entra nel collettivo Talenti Digital con cui pubblica le prime canzoni e organizza varie serate a Roma e in giro per lo Stivale. Il 2018 è l’anno di svolta: Bartolini pubblica alcune delle canzoni che successivamente danno vita al suo primo Ep BRT Vol.1 (2019): cinque brani che riassumono anni ed esperienze di vita e di scrittura tra Calabria, Roma e Manchester. Le canzoni Penelope e Manchester, contenute nell’Ep di debutto, vengono poi inserite nella colonna sonora della serie cult Netflix Summertime (2020). Alla pubblicazione di BRT Vol.1 segue un tour estivo impreziosito dall’apertura di due date dell’Evergreen Tour 2019 di Calcutta e dalla partecipazione al MI AMI 2019, e un nuovo singolo, Te in particolare. Il 3 aprile 2020 esce il suo primo album, Penisola (distribuzione Carosello Records), anticipato dai singoli Non dirmi mai e Lunapark. Un perfetto mix tra brit pop, new wave d’oltreoceano e nuovo cantautorato pop italiano. YouNuts!, ovvero Antonio Usbergo e Niccolò Celaia, già registi per Jovanotti, Salmo, Coez, Elisa, Thegiornalisti e tanti altri, si innamorano del progetto e realizzano il video di Sanguisuga. Nel 2021 escono i singoli Mon amour, Controvento e Schiena, i primi due – insieme ad Astronave e Sanguisuga – vengono scelti per la colonna sonora della nuova stagione di Summertime. Nel 2022 esce il singolo Forever, accompagnato da un video diretto da Simone Bozzelli, promessa del cinema e già firma di I wanna be your slave dei Maneskin. Seguono i singoli 108 e Luci che anticipano l’uscita il 10 giugno del secondo album di inediti: “Bart Forever”, per Carosello Records.