Nella puntata odierna, l’inviato Sorrentino della trasmissione Le Iene si è occupato della sempre più frequente problematica dei B&B abusivi a Napoli che hanno letteralmente invaso il mercato della nota piattaforma Airbnb offrendo ai – malcapitati – avventori sistemazioni a dir poco di fortuna, spesso al di fuori delle norme che regolano quello stesso mercato e talvolta senza neppure offrire le minime utenze indispensabili: per pararle del B&B abusivi a Napoli – quasi naturalmente – la trasmissione ha chiesto anche il supporto del deputato di AVS Francesco Borrelli che da sempre si occupa dell’illegalità nel capoluogo partenopeo denunciandola tramite i suoi canali social.
In particolare, a rendere ancor più singolare la piaga dei B&B abusivi a Napoli – spiega lo stesso Borrelli – c’è la sempre più diffusa consuetudine di affittare anche i “bassi, cioè luoghi non abitabili” e pensati per essere più che altro depositi o piccole cantine, “ma che molti napoletani nei secoli hanno utilizzato trasformandoli in luoghi in cui hanno vissuto“; mentre ora quegli stessi mezzi appartamentini – che talvolta non godono neppure dell’abitabilità – sono stati ristrutturati e messi sul mercato.
B&B abusivi a Napoli: il viaggio delle Iene e la spiegazione del sindaco Manfredi
Prima di addentrarci nella questione dei B&B abusivi a Napoli, è bene ricordare che attualmente per affittare un’abitazione che sia la propria seconda casa ai fini turistici servono almeno quattro requisiti: da un lato l’ovvia abitabilità, dall’altro una dimensione complessiva di 38 metri quadri e almeno una finestra ed – infine – il CIN (che a sua volta presuppone che la casa sia registrata in un’apposita piattaforma governativa) che poi va esposto online e in strada”
“Lo stiamo preparando il CIN“, spiega uno dei proprietari dei B&B abusivi a Napoli alle Iene, mentre interpellato sul fatto che sia un basso e che non sai effettivamente abitabile – essendo peraltro sprovvisto di finestra – ridendo ammette che “non può essere abitato” promettendo che “lo chiuderò al più presto”; mentre in un secondo annuncio nel quale viene riportato il CIN, una volta confrontato con la banca dati restituisce l’errore ‘non ho trovato il codice riportato’ e cercando conferme dalla proprietaria questa sottolinea che “è regolare, deve ricontrollare perché risulta per forza” offrendosi di “darvi un’altra struttura che ho lì in zona”.
L’altra faccia di questa medaglia dei B&B abusivi a Napoli – tuttavia – la racconta “ero uno studente, abitavo nel centro storico al Rione Sanità e ci hanno sfrattato perché dovevano fare il B&B” sottolineando che “è successo a tanti”; ed a confermarlo c’è la ricercatrice Anna Fava che spiega che “oggi abbiamo circa 10mila sfratti esecutivi e 10 anni fa erano circa 1.200″ spiegando che “si stanno marginalizzando le persone povere che non riescono più ad accedere alla casa”. Intercettato – infine – il sindaco Gaetano Manfredi sulla piaga dei B&B abusivi a Napoli, questi spiega che in città ci sono almeno “10mila strutture dichiarate”, ammettendo che pur “avendo rafforzato i controlli ad oggi ne abbiamo controllate penso un centinaio” promettendo di controllarne “almeno 500 entro aprile”.