“La Bei (Banca europea per gli investimenti) è da riformare”. A dirlo, in una intervista a Il Sole 24 Ore, è stata Margrethe Vestager, ministra delle Finanze della Danimarca dal 2011 al 2014 e ora candidata alla presidenza della più ricca banca di sviluppo al mondo. Insieme a lei, in lizza per il posto, ci sono anche l’italiano Daniele Franco, la spagnola Nadia Calviño, la polacca Teresa Czerwinska e lo svedese Thomas Östros.
“La banca deve assumere un ruolo più strategico, in linea con i cambiamenti strategici dell’Europa. Voglio ottenere un mandato per riformare l’istituzione. La banca deve essere più rapida nel prendere le decisioni di finanziamento, pur mantenendo elevati livelli di qualità. Alla Concorrenza ho imparato due principi che intenderei usare alla Bei: il trattamento equo tra i Paesi e il libero accesso al mercato”, ha affermato. Insomma, i beneficiari non dovranno essere più soltanto i Paesi d’élite. “Voglio che la banca sia la banca di tutti i Paesi, grandi e piccoli. In questo senso, vorrei prima di tutto completare il lungo processo di coesione. Si tratta di un impegno che ancora non abbiamo pienamente mantenuto. Credo sia anche urgente migliorare la rete di infrastrutture transfrontaliere in Europa. Più in generale, vorrei che la Bei intervenisse là dove il mercato sta fallendo”.
“Bei da riformare”, il parere della danese Margrethe Vestager
I margini di manovra per il futuro della Bei (Banca europea per gli investimenti) sono numerosi. La Francia ed altri Paesi, ad esempio, hanno proposto di ampliare il campo d’azione a progetti come il nucleare e la difesa. “Non ho dubbi morali. Sono molto pragmatica. Vedo solo un problema. Sono pronta a finanziare nuovi settori, ma non possiamo trasformare la Bei in un campo di battaglia politico”, ha affermato la candidata alla presidenza danese Margrethe Vestager.
È diversa la questione relativa al clima. “La Bei vuole essere in prima linea nella lotta contro il riscaldamento globale. Credo debba essere coinvolta anche nel mitigare gli attuali effetti del cambiamento climatico. Non mi sottraggo assolutamente a questa idea. È importante costruire ma anche ricostruire infrastrutture capaci di affrontare le prossime inondazioni o i prossimi incendi”, ha concluso.