È un Natale di guerra a Betlemme, cittadina simbolo della nascita di Gesù. Gli scontri tra Israele e Hamas non si fermano nonostante le imminenti festività cristiane. È per questo motivo che, come riportato dal Corriere della Sera, in strada non c’è alcuna decorazione e il traffico è nullo. Nella Chiesa luterana c’è un piccolo presepe con il bambinello adagiato tra le macerie, che rappresentano il dramma che la Palestina sta vivendo.
“Non ricordo un vuoto simile, non è mai stato così, neppure ai tempi delle due Intifade. L’anno scorso nelle giornate del Natale oltre 4.000 pellegrini si inchinavano quotidianamente nel pertugio dell’Umiltà che immette nella Basilica della Natività. Oggi zero e resterà così”, ha raccontato il quarantaduenne Rony Tabash, che ha un negozietto di articoli religiosi. La sua storia è simile a quella di molti. Anche alberghi e ristoranti sono sbarrati. Un disastro per la cittadina, che finora aveva sempre basato la sua economia sul turismo religioso.
Betlemme, è un Natale di guerra: il racconto del sindaco
“La nostra città è abituata a ricevere una media di quasi 30.000 pellegrini nel periodo che va dai primi di dicembre alle settimane seguenti il Natale ortodosso dopo il 7 gennaio”, ha affermato Hanna Hanania, sindaco di Betlemme. “Ma in questi giorni direi che il loro numero non va oltre il paio di centinaia. Un disastro, specie se si considera che oltre il 70 per cento della nostra economia dipende dal turismo religioso. Non ci sono soldi, sono feste di povertà e poche speranze, perché la situazione resta difficilissima”.
È per questo motivo che il 25 dicembre sarà buio in Palestina. “La nostra municipalità ha deciso di limitare tutte le celebrazioni in solidarietà con i fratelli palestinesi di Gaza. Non abbiamo fatto l’albero di Natale e tra due giorni allestiremo un presepio anche noi: con Gesù adagiato tra le macerie. Ci saranno solo le cerimonie religiose tradizionali, inclusa la messa di mezzanotte”. Il tutto con un occhio alla guerra. “I posti di blocco israeliani di questi tempi sono rigidissimi, non sappiamo ancora se il 24 sera sarà possibile il traffico per Gerusalemme”.