Due anni dopo i fatti del povero Mauro Glorioso, è stata lanciata un’altra bici dalla balaustra dei Murazzi in quel di Torino. Un episodio raccontato dal Corriere della Sera, quotidiano che ha intervistato anche Giuseppe Glorioso, il padre dello studente di medicina che venne colpito appunto dalla bici lanciata a gennaio di due anni fa, rimanendo da allora paralizzato. Per il signor Glorioso si tratta di un qualcosa di “incredibile”, e una volta appresa la notizia è rimasto “esterrefatto”, come del resto lo stiamo stati tutti noi.
Il papà di Mauro si domanda come si possa dare vita ancora una volta ad un gesto del genere, nonostante quanto accaduto a suo figlio fosse di dominio pubblico. Giuseppe Glorioso ha ricordato che la vicenda del Murazzi deve riguardare tutti, perché “è successo a mio figlio ma li sotto poteva esserci chiunque”. Si domanda quindi se colui che ha gettato la bici in questi giorni si sia chiesto cosa sarebbe potuto accadere: “Non penso che sapesse che li sotto non vi fosse nessuno”, senza dimenticarsi che il tendone su cui è caduta la bici, si sarebbe potuto rompere. Ha comunque deciso di non raccontare l’episodio al figlio, perché se lo venisse a sapere “ne soffrirebbe troppo”.
BICI AL MURAZZI, PAPA MAURO GLORIOSO: “GIOVANI VIVINO NEL MONDO DELL’APPARIRE”
Per il papà di Mauro Glorioso questo nuovo lancio dal Murazzi rappresenta un po’ il simbolo dei giovani di oggi, “che vivono nel mondo dell’apparire”, dei social, della necessità di dover attirare per forza attenzione. Ma quando succede poi un fatto irreperabile, come appunto quello accaduto a gennaio 2023, credono che basta semplicemente scusarsi: “come se fosse tutto un gioco”, ed è su questo aspetto che oggi “si deve intervenire”, aggiunge Giuseppe Glorioso.
Il padre dello studente gravemente ferito ha infine ricordato che quello di questi giorni è il terzo episodio di una bici lanciata dal Murazzi, visto che un’altra era stata lanciata poco dopo il ferimento del figlio. “Il Comune non ha fatto nulla” per arginare questa situazione di pericolo, conclude.
BICI AL MURAZZI, LE CONDANNE
Ricordiamo che per la vicenda del Murazzi e di Mauro Glorioso, i ragazzi responsabili del lancio della bici sono stati tutti condannati con pene da un minimo di 9 fino ad un massimo di 16 anni. Aveva fatto discutere in particolare la condanna di inizio anno nei confronti di Sara Cherici, una delle giovani che faceva parte del gruppo di amici che quella sera aveva deciso di dare vita ad una bravata.
Sara, condannata a 16 anni, non partecipò materialmente al lancio della bicicletta, ma assistette alla terribile scena, e secondo i giudici non fece nulla per impedirlo, scappando. La ragazza ha sempre ammesso le proprie responsabilità ma solo in parte, tenendo conto che lei non aveva partecipato al lancio e soprattutto che quando vide l’amico lanciare la bici, era appena arrivata. L’autore del gesto, Victor Ulinici, è stato anch’esso condannato anch’esso a 16 anni di galera.