Tra mito e realtà, la fobia del veleno, tradotta in una vera e propria paranoia avvelenamento, per alcune personalità famose della politica sarebbe una costante anche dopo la fine di un incarico ai vertici. Lo dimostrerebbe, secondo quanto emerso poche ore fa durante la sua visita a Roma per un’udienza privata con il Papa, la presenza di un “assaggiatore” al fianco di Bill Clinton in un ristorante della Capitale oltre a numerosi agenti di scorta. Obiettivo scongiurare il pericolo di essere avvelenati, anche davanti ad una deliziosa cacio e pepe.
Papa Francesco ha ricevuto l’ex presidente degli Stati Uniti a colloquio il 5 luglio scorso, quasi 30 anni dopo la visita ufficiale di Clinton in Vaticano, nel 1994, per un incontro ufficiale con Giovanni Paolo II insieme alla moglie Hillary Clinton quando era alla guida della Casa Bianca. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, pochi giorni fa Clinton non avrebbe resistito al richiamo della cucina italiana e si sarebbe recato prima in un ristorante del centro per gustare i piatti tipici della nostra tavola. Senza trascurare un dettaglio chiave: far assaggiare il primo boccone alla persona addetta alla sua sicurezza a tavola.
Gli “assaggiatori presidenziali”, da Putin a Clinton: la paranoia avvelenamento aleggia nel cuore del potere
Il tema degli “assaggiatori presidenziali” non è una novità nelle cronache della politica su scala internazionale, e in tempi più recenti suscitò interesse la notizia di una decisione che il presidente russo Vladimir Putin avrebbe adottato per garantirsi il massimo della sicurezza e della serenità davanti alla paura di essere avvelenato: licenziare parte del vecchio staff, riporta Il Messaggero, per ingaggiare una schiera di fedelissime “cavie” per controllare ogni portata a tavola.
Secondo quanto riportato da snopes.com, tra i siti web americani più famosi in tema di fact-checking, la figura dell’assaggiatore di cibo è legata da decenni ai miti e ai racconti sulla vita di personaggi importanti come leader politici e uomini d’affari. Il loro ruolo, però, non si esaurirebbe nella semplice fase della prima degustazione dei piatti da servire alle personalità per cui lavorano, ma avrebbe un peso anche nella scelta del menù per assicurare che i cibi e le bevande non contengano ingredienti sgraditi o potenzialmente nocivi per un particolare commensale. Secondo snopes.com, i servizi segreti statunitensi avrebbero sempre evitato di confermare la presenza degli assaggiatori nell’entourage presidenziale, anche durante i viaggi all’estero, ma si tratterebbe di un “segreto di Pulcinella” che attraversa epoche e continenti senza soluzione di continuità. Nel 1994, cita ancora il sito web in questione, il Pittsburgh Post-Gazette avrebbe riferito di una intensa attività di “screening” dei ristoranti della città di Pittsburgh quando l’allora presidente USA Bill Clinton e l’allora primo ministro britannico John Major vi si recarono in visita ufficiale nel mese di febbraio. Come a sottolineare che le “buone abitudini”, a tavola, non muoiono mai.