Il Partito Democratico? Non è più di sinistra, o almeno nella sua accezione tout court (e se mai lo sia davvero stato potrebbe essere la replica di chi contesta sin dalla nascita il progetto politico nato con Walter Veltroni. A sostenerlo, in una lunga intervista concessa al quotidiano “il Riformista” è Bill Emmott, saggista e giornalista britannico che da alcuni anni collabora con alcune testate italiane e che per i media d’Oltremanica racconta la realtà politica nostrana. Il 64enne originario di Dulverton sostiene che il cuore del Pd oramai non batta più da tempo a sinistra: “Oramai non ne sono più sicuro” ammette il diretto interessato che poi parla a parlare anche della creatura politica di Beppe Grillo e anche di quella dell’ex premier Silvio Berlusconi, ovvero Forza Italia.
BILL EMMOTT, “IL CUORE DEL PD NON BATTE PIU’ A SINISTRA: M5S? ANARCHIA”
Per quanto riguarda il Movimento 5 Stelle, quanto a visione politica siamo in uno stato di anarchia, di perenne confusione” sostiene Emmott che pure in tale contesto vede l’occasione di ridefinire una visione e una identità per la sinistra italiana e che non abbia come unico collante quello di bloccare l’avanzata di Matteo Salvini e dei partiti sovranisti. Ad ogni modo Emmott non vede certamente tutto nero e ritiene che, seppur non abbia lo spessore mostrato da quelle del passato, esista tuttavia anche oggi una classe dirigente italiana all’altezza delle sfide che la modernità e la pandemia da Coronavirus pongono: “Nel vostro Paese vi sono forze vive, capaci, ma che non sono bene organizzate e unificate: ad esempio, Conte riuscirà a creare un’alleanza con i Presidenti di Regione di tutte le forze politiche per utilizzare i finanziamenti del Recovery Fund?” si domanda pur mostrandosi scettico sulla possibilità di una intesa.
“BERLUSCONI RESTA ‘UNFIT’, MA ORA PUO’ AVERE UN RUOLO DA MODERATO”
Nel corso dell’intervista al “Riformista”, Emmott allarga il suo sguardo al resto delle forze politiche e torna sulla figura di Silvio Berlusconi che lui, quando era direttore del “The Economist”, aveva duramente criticato: “Oggi non c’è alcuna riabilitazione ma un nuovo ruolo per il Cavaliere: per quanto mi riguarda è sempre ‘unfit’ come Presidente del Consiglio e ha una grande responsabilità per aver trascinato per lungo tempo i problemi dell’economia italiana” continua il giornalista, stigmatizzando la volontà del leader di Forza Italia di non aver mai accettato un successore. “Vuole rimanere al centro della scena politica” taglia corto Emmott che pure riconosce all’ex premier il ruolo di moderato e centrista da giocare nella scena attuale, lontano dalle destre della Lega e di Fratelli d’Italia definite più estreme. “Non ho alcun problema per questo eventuale suo nuovo ruolo, ma non parliamo di riabilitazione” aggiunge Emmott che poi sulle polemiche agostane sui ‘furbetti del bonus’ si concede una battuta: “A me sembrano una sorta di operazione di distrazione di massa, uno spettacolo strano per chi lo vede da fuori, un diversivo, perché è molto più difficile e impegnativo discutere delle cose importanti…”.