Un bimbo e un suo amichetto sarebbero stati denunciati in quel di Rimini, perchè si sarebbero intrufolati in una casa altrui per recuperare il pallone. I due sono stati poi interrogati dai carabinieri a seguito della querela del proprietario: «Ribadisco lo stupore. Questo interrogatorio è stato fatto per un fatto non particolarmente grave. Anche perché il reato che contestano ai bambini è quello di occupazione, non di furto, ed è inverosimile che due minori tra cui un bambino di 10 anni che per la cronaca fa la quarta elementare decidano di occupare un immobile».
Sono le parole rilasciare al quotidiano Corriere della Sera da parte di Alfonso Marra, avvocato bolognese della famiglia del bimbo interrogato dai carabinieri di Valmarecchia, nel riminese. Lui, assieme ad un dodicenne, sarebbe stato querelato appunto dopo aver recuperato il pallone di casa mentre stavano giocando a calcio. «Ci tengo ad elogiare – ha proseguito il legale – il comportamento dei carabinieri. Chi li interrogava è stato come un papà. Sono stati premurosi e credo che sia rilevante che siano usciti da quella caserma più tranquilli come vi erano entrati». Si dice scioccata la mamma del bimbo, «Non ce lo aspettavamo. Ricordo benissimo che il bambino piangeva davanti al proprietario che aveva querelato i ragazzini».
BIMBO DI 10 ANNI DENUNCIATO DOPO AVER RECUPERATO PALLONE: “MI HA DETTO IN LACRIME…”
Pare che il piccolo abbia provato a giustificarsi di fronte al proprietario, dicendo in lacrime «di essere semplicemente andato a recuperare il pallone», ma l’uomo non ne ha voluto sapere. «Mi ha detto in lacrime “mamma non ho fatto niente”. E io gli credo. Pensate che la mia vicina ha tolto la rete che separa i nostri giardini per permettergli di avere più spazio. Era il suo modo per passare il tempo durante il lockdown. Sono sicura che anche per questo essendo solo un bambino, quando ha visto la finestra aperta non ci ha pensato due volte. Si è sentito autorizzato a entrare. Credo che sia ingiusto colpevolizzarlo. È solo un bambino».
Anche la donna ha voluto ringraziare i carabinieri per il lavoro svolto con estrema delicatezza: «Sono stati bravissimi, quando l’hanno visto hanno iniziato a chiacchierare e a parlare di calcio. Sono stati in gamba». Sulla vicenda si è espressa anche la Camera Penale di Bologna e precisamente l’Osservatorio sulla giustizia minorile, che ha sottolineato: «Auspichiamo una maggiore cautela in tali situazioni. Scelte di questo tipo come l’interrogatorio ai due minori devono essere relegate all’extrema ratio».