TRANSIZIONE GREEN E BLACKOUT ELETTRICI: I RISCHI
La transizione green verso le rinnovabili, dal solare all’eolico, se condotta in maniera ideologica e affrettata, può peggiorare i problemi di affidabilità della rete elettrica italiana. Il caldo estivo e l’aumento dei consumi elettrici – basti pensare all’uso dei condizionatori – stanno causando numerosi blackout, come accaduto a Milano e a Bergamo.
Il ricorso alle fonti rinnovabili, a causa non solo di alcuni limiti strutturali, ma anche dell’inadeguatezza del solare e dell’eolico, che sono fonti instabili, potrebbe aggravare la situazione. Ne parla Sergio Barlocchetti sulle colonne de La Verità, accendendo un faro sull’adeguatezza delle nostre reti.

C’è un indice a riguardo, che si chiama LOLE (Loss of Load Expectation), che segnala le probabilità di perdita dell’energia, ovvero le ore stimate in cui potrebbe verificarsi un blackout. In un rapporto del 2023, Terna sosteneva che il sistema elettrico italiano era mediamente adeguato, ma evidenziava anche che restavano rischi legati alla chiusura e alla dismissione di impianti termoelettrici per insostenibilità economica.
LE CAUSE DEI BLACKOUT ELETTRICI
Quel documento indicava inoltre che il nostro Paese avrebbe avuto un LOLE superiore a 100 ore annue di discontinuità, escludendo le grandi isole, dove invece questo dato sarebbe inferiore. Barlocchetti ha ricordato anche che le alte temperature causano l’espansione dei materiali di metallo, come il rame presente nei cavi.
Queste dilatazioni provocano tensioni meccaniche, generando problemi tecnici, blackout e danni alle connessioni tra i cavi e gli apparati. Le infrastrutture elettriche più datate sono le più vulnerabili, avendo subito per anni cicli di caldo e freddo: per loro i blackout sono più probabili.
Vi sono inoltre casi di danni in seguito ad eventi atmosferici. Il surriscaldamento delle parti elettriche può provocare incendi; vi sono anche danni prodotti dagli animali e il problema dell’ideologia green, poiché – spiega Barlocchetti – l’UE impone la produzione di apparati elettrici ed elettronici con materiali che non devono essere tossici e per i quali bisogna seguire processi non inquinanti, ma in alcuni casi proprio per questo durano meno.
Pertanto, richiedono più prevenzione e manutenzione. La conclusione è che è stata intrapresa la strada della transizione green “troppo in fretta”, e le conseguenze emergono dalle bollette.