Austria: “Blackout in Europa? Non è un se, ma un quando”
Da tempo ormai il rischio di un blackout alle rete elettrica dell’Europa sembra essere piuttosto concreto, aggravato ulteriormente dalla delicata situazione tra Russia, Ucraina ed Occidente. Ne ha parlato recentemente, in toni anche piuttosto drammatici, il ministro della Difesa austriaco Klaudia Tanner, in carica dal 2020, con il quotidiano tedesco Die Welt, sostenendo che in Austria si stiano muovendo già dal gennaio del 2020 per definire le linee guida per reagire al blackout in Europa.
“La probabilità che nel prossimo futuro si verifichi un blackout in alcune parti dell’Europa è molto alta”, spiega il ministro. “La domanda non è se arriverà, ma quando. Per Putin, gli attacchi di hacking alle forniture elettriche occidentali sono un mezzo di guerra ibrida. Non dobbiamo fingere che si tratti solo di teoria. Dobbiamo prepararci ai blackout”. L’Austria, spiega, averebbe iniziato a sensibilizzare la popolazione già dal 2020, ed “oggi l’argomento è nella testa della maggior parte delle persone”, a differenza, per esempio, della Germania dove moltissimi tedeschi non credono ancora in un possibile blackout elettrico in Europa.
Blackout in Europa: in cosa consiste il piano austriaco
Insomma, sembra che l’Austria non voglia farsi trovare assolutamente impreparata dai possibili blackout elettrici in Europa, e fin dal 2020 il governo avrebbe condotto un’ampia e approfondita campagna comunicativa su diversi fronti. Klaudia Tanner spiega che è necessaria perché “un terzo dei cittadini non sarebbe più in grado di provvedere al proprio sostentamento al massimo entro il quarto giorno di blackout”, che a conti fatti sarebbe veramente drammatico.
Il piano austriaco per gestire efficientemente i blackout energetici in Europa, spiega il ministro, ha coinvolto sia il ministero, che le forze armate del paese e talvolta anche comuni e scuole. “Distribuiamo ovunque piccolo opuscoli“, spiega, “che danno alle persone consigli su come comportarsi e su quali precauzioni prendere, ad esempio conservando determinati alimenti. Abbiamo fatto campagne di affissione e pubblicato un libro di cucina per il blackout”, oltre ad aver “organizzato una simulazione di blackout elettrico”. “Si svolgono”, spiega ancora Tanner rispetto alla strategia per gestire il blackout in Europa, “anche prove generali su come il commercio alimentare dovrebbe comportarsi in caso di catastrofe perché i negozi verrebbero ovviamente chiusi”. Insomma, conclude, occorrono “procedure concrete” ed informazioni alla popolazione, che deve sapere come affrontare una crisi così importante.