La storia di Whitney Houston si intreccia con quella tragica che vede la figlia, Bobbi Kristina Brown, come protagonista. Nata nel 1993 dal matrimonio con Bobby Brown, non felice e costellato di violenze e maltrattamenti, Bobbi Kristina ha perso la mamma nel 2012, a 19 anni, per via del malore conseguente ad abuso di droghe. Bobbi Kristina nel corso della sua vita è stata una cantante, attrice e ballerina, molto attiva nel mondo televisivo. Dopo la morte della mamma, arrivata nel 2012, è stata descritta come “inconsolabile”: un dolore immenso per la giovane che all’epoca aveva 19 anni.
Proprio Bobbi Kristina ereditò tutto l’enorme patrimonio della mamma: soldi, gioielli, case, auto, vestiti. L’anno successivo, si fidanzò con Nick Gordon, amico di famiglia: il ragazzo era andato a vivere nella casa di Whitney Houston quando aveva 12 anni e a crescerlo era stata proprio la cantante, anche se non era mai stato formalmente adottato. Una figura familiare, dunque, per la figlia di Whitney Houston, che ne aveva parlato più volte come un fratello, per poi annunciare il fidanzamento e il matrimonio.
Bobbi Kristina Brown, figlia di Whitney Houston: la misteriosa morte
Il 31 gennaio 2015, Nick Gordon e un amico trovarono Bobbi Kristina Brown a faccia in giù nella vasca da bagno, nella sua casa della Georgia. Uno scenario che ha ricordato la morte della cara mamma, Whitney Houston. I due hanno provato a rianimarla fino all’arrivo del personale medico, che l’ha trasportata in ospedale, in Georgia. Bobbi Kristina fu messa in coma farmacologico e morì dopo sei mesi circa, il 26 luglio del 2015, a 22 anni. La giovane avrebbe fatto uso di numerose droghe e alcol prima di morire e sarebbe stato proprio questo a indurla alla morte.
Per quanto riguarda la causa del decesso, l’ufficio indagini che si è occupato del caso ha individuato come “causa di fondo” del decesso “l’immersione associata a intossicazione da droghe”. E ancora, si leggeva nel documento: “La morte non è stata chiaramente dovuta a cause naturali, ma il medico legale non è stato in grado di stabilire se la morte fosse dovuta a cause intenzionali o accidentali, e pertanto ha classificato la causa del decesso come indeterminata“.