Più che una conseguenza della guerra, è un problema di finanza. La questione dei prezzi dell’energia, quindi dell’aumento dei costi delle bollette di luce e gas, infatti, viene spesso presentata come un evento concatenato con l’invasione della Russia in Ucraina. Ma l’alta volatilità dei prezzi del gas è un problema con una storia non solo complessa, ma anche lunga. Infatti, molto prima dell’inizio della guerra in Ucraina sono stati registrati aumenti. L’aumento dei prezzi dell’energia è dovuta al mercato a termine del gas Ttf (Title Transfer Facility) di Amsterdam, istituito come parte del mercato energetico dell’Ue. Si tratta di un hub virtuale per lo scambio del gas naturale ed è uno dei principali mercati di riferimento in Europa e in Italia.
Stando ad un’analisi effettuata da L’Inkiesta, il Ttf ad aprile 2021 era 20,50 euro/Mwh, salendo fino a 110,12 euro/MWh nel dicembre 2021. Sceso a gennaio 2022, il Ttf è tornato a salire a marzo dopo lo scoppio della guerra in Ucraina (arrivando a 125,42 euro/MWh), ma poi è sceso gradualmente. Dunque, c’era stata già un’impennata del costo dell’energia nel 2021. “Le scommesse degli hedge fund sulla borsa Ttf – scrivono Lettieri e Raimondi – hanno creato una scarsità artificiale di gas e portato i prezzi a un livello insostenibile, ben prima della guerra in Ucraina”. Pertanto, dietro la crescita dei prezzi dell’energia non c’è la guerra in Ucraina, ma il mondo della speculazione, che rischiano praticamente di dettare le leggi ai governi, i quali invece dovrebbero tenerli a bada visto che minano le economie e la loro autorità.
BOLLETTE LUCE E GAS, AUMENTERANNO FINO AL 70%
A proposito di aumento dei prezzi, Stefano Besseghini, presidente dell’AreRa (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), ha lanciato un allarme. Intervento all’Italian Energy summit, alla vigilia peraltro del giorno in cui verranno comunicate le nuove tariffe per l’elettricità, ha dichiarato come riportato dall’Ansa: “Andremo incontro a una variazione estremamente rilevante per i consumatori, che si inseriscono in un quadro rilevante di variazione di tutto il sistema”. Invece Davide Tabarelli, presidente di Nomisma, fa sapere che dal primo ottobre le bollette dell’elettricità sul mercato tutelato cresceranno del 60% secondo una loro stima, alla luce dell’aggiornamento delle tariffe di Arera di domani (invece quelle del gas verranno aggiornate a novembre, ma è previsto un rialzo del costo della bolletta del 70%). “Senza interventi del governo l’incremento della bollette della luce sarebbe addirittura del 100%”. Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori fa notare che se la stima fosse esatta, una famiglia in media registrerebbe un rincaro della bolletta della luce pari a 677 euro su base annua.