La Sardegna si conferma la regione più stabile per quanto riguarda i livelli di concentrazione di polline nella giornata odierna: il report di PollinieAllergia.net fornisce una visione confortante, con tassi bassi per tutte le specie vegetali monitorate, con i cipressi (Cupressaceae) e gli olivi (Oleacee) che risultano essere le piante più attive, ma sempre con valori ben al di sotto delle soglie di allerta.
È necessario, però, segnalare i ripetuti Allergia+5 per alcune specie vegetali; di conseguenza, alcuni soggetti particolarmente sensibili potrebbero comunque avvertire qualche lieve fastidio, come prurito agli occhi o starnuti occasionali.
Per quanto riguarda la qualità dell’aria, secondo i dati ARPA, la situazione è discreta, con un indice AQI fermo a 49, dove i principali attori rimangono l’ozono (98 µg/m³) e il particolato fine PM2.5 (6 µg/m³). Se confrontiamo questi valori con quelli della scorsa settimana, è possibile notare un notevole miglioramento, soprattutto per ciò che riguarda le polveri sottili PM10, adesso diminuite a livelli ottimali.
Per chi soffre di allergie o problemi respiratori, il consiglio è di programmare le attività all’aperto nelle ore meno critiche, preferendo la mattina presto o il tardo pomeriggio, quando sia il polline sia gli agenti inquinanti raggiungono concentrazioni minori. Raccomandiamo, nelle giornate più ventose, di evitare le aree ricche di vegetazione, dove i pollini potrebbero essere più concentrati.
Polline e qualità dell’aria: situazione stabile in Marche e Liguria
Spostando lo sguardo verso le regioni centrali e nord-occidentali, troviamo uno scenario ugualmente sereno, ma con qualche piccola differenza: nelle Marche, i tipi di polline più presenti sono quelli dei carpini, anche se con valori bassi, mentre in Liguria si registrano concentrazioni non particolarmente allarmanti per ontani e noccioli.
Entrambe le regioni mostrano un’assenza totale di pollini delle graminacee e delle betulle, solitamente tra i più insidiosi per i soggetti allergici. La qualità dell’aria si aggira su livelli discreti in entrambi i territori: le Marche registrano un AQI di 34 (il migliore tra le tre regioni considerate), mentre la Liguria si attesta a 46.
Nella regione ligure, il parametro più critico è rappresentato dal PM2.5 (14 µg/m³) e dal biossido di azoto (19 µg/m³), valori tipici delle aree costiere, caratterizzate da un ricco traffico marittimo e urbano. Nelle Marche, invece, è l’ozono (79 µg/m³) a richiedere un monitoraggio più scrupoloso. Rispetto allo stesso periodo del 2024, i dati mostrano un quadro decisamente migliore, con importanti diminuzioni sia delle concentrazioni del polline sia degli inquinanti atmosferici.
Per chi vive in queste aree, i consigli essenziali sono: utilizzare filtri antipolline in auto, evitare di stendere il bucato all’aperto nelle giornate più ventose e, per i soggetti più sensibili, prendere in considerazione l’uso di mascherine filtranti nelle aree ad alto traffico.
La prossima settimana, con l’arrivo di temperature più miti, sarà importante controllare nuovamente i possibili cambiamenti nei livelli di polline e nella qualità dell’aria.