Bollettino vaccini covid di oggi, 27 maggio 2021: dal 27 dicembre ad oggi sono state somministrate 32.3 milioni di dosi, mentre gli immuni sono 10.9
Facciamo il quotidiano punto sulla campagna di vaccinazione in Italia con il bollettino vaccini covid di oggi, giovedì 27 maggio. Stando a quanto si legge sul report ufficiale del governo, i casi emersi sono stati 32.3 milioni (+500 mila rispetto al bollettino di ieri), mentre gli immuni, coloro che hanno già completato il ciclo di vaccinazione, sono in totale 10.9 milioni, pari al 18.41% della popolazione. In totale sono giunte in Italia 35.695.017 dosi, di cui 24.2 di Pfizer/BioNTech, con 7.3 milioni di Vaxzevria, ex AstraZeneca, e 3.3 milioni di Moderna.
A completare il gruppo, le 723.750 dosi di Janssen, il vaccino di Johnson & Johnson. In merito alle categorie vaccinate, fra over 80 e fragili/caregiver, in totale sono state vaccinate quasi 14 milioni di persone, mentre le donne che hanno ricevuto il siero sono quasi 18 milioni, e gli uomini 14.3. Intanto è giunta una precisazione importante da parte dell’Aifa, l’Agenzia Italiana del farmaco, che ha spiegato come “La seconda dose di vaccino AstraZeneca è sicura”. Aifa ha quindi invitato a “completare la vaccinazione che rappresenta la migliore strategia di contrasto al virus Covid 19 e garantisce il miglior livello di protezione dalla malattia”.
BOLLETTINO VACCINI COVID, AIFA SU SECONDA DOSE ASTRAZENECA
Nella giornata di ieri è emersa invece una ricerca molto interessante realizzata in Spagna, circa l’utilizzo di un mix di vaccini fra prima e seconda dose. Secondo quanto emerso, sembra che l’immunizzazione possa addirittura migliorare usando due farmaci differenti fra prima e seconda dose, mentre gli effetti collaterali sono stati gli stessi di una doppia dose con stesso siero. “Ci si aspettava che utilizzare vaccini differenti – ha commentato la nota immunologa dell’università di Padova, Antonella Viola, parole riportate da Today – potesse funzionare bene, perché co- munque tutti i vaccini che stiamo usando prendono la stessa proteina come bersaglio (la cosiddetta «spike», ndr). Può cambiare eventualmente la tecnologia che aiuta il vaccino a entrare nelle cellule, come succede tra AstraZeneca e Pfizer”.
