È il primo caso (almeno da quel che ci è dato sapere dalle pagine di cronaca) in cui viene applicato il nuovissimo decreto sulla scuola approvato dal ministro Giuseppe Valditara lo scorso ottobre con l’obbiettivo di ripristinare il rispetto tra i banchi scolastici: la scuola – suo malgrado – protagonista è il tecnico di Bolzano intitolato a Cesare Battisti nel quale due studenti durante la ricreazione sono arrivati al punto di minacciare con un coltello un docente per motivi – ma ci torneremo – del tutto futili e dopo l’ovvia sospensione immediata la dirigenza della scuola di Bolzano ha scelto di inserirli in un percorso di volontariato.
Partendo dal principio, secondo le ricostruzioni tutto sarebbe accaduto in questi giorni tra i corridoio del Cesare Battisti di Bolzano durante quel breve intervallo di tempo tra un’ora e un’altra nel quale gli studenti attendono il professore successivo: il docente in questione avrebbe notato i due nei corridoi e dopo averli rimproverati per il rumore che stavano facendo, ha chiesto loro che tornassero in classe in silenzio; ma proprio in quel momento uno dei due ha estratto un coltello (forse ‘solo’ un punteruolo) e gliel’ha puntato al volto.
Bolzano: dopo la sospensione di 14 giorni i due studenti sono stati mandati a fare volontariato
Fortunatamente quella che sarebbe potuta essere una tragedia – o comunque avere esiti ben più gravi – è stata evitata dalla prontezza di spirito del docente di Bolzano che non si è fatto prendere dal panico ed è riuscito a far ragionare il ragazzo che ha deposto l’arma; mentre ovviamente dopo aver scampato il pericolo è andato immediatamente ad allertare il dirigente scolastico e le autorità, sporgendo denuncia contro il suo potenziale aggressore.
Dal conto della scuola di Bolzano è stata imposta la sospensione immediata di entrambi i protagonisti di questa vicenda, con il dirigente Marco Fontana che ha spiegato che – proprio ai sensi del decreto citato in apertura – “li abbiamo mandati a fare volontariato in un’associazione giovanile” nella speranza che possano “riflettere” su quanto accaduto; mentre dal conto della autorità non è ancora chiaro se si procederà anche in sede penale – o eventualmente civile – o se il docente ha poi scelto di ritirare la denuncia sporta.