Un bonus per bici e monopattini elettrici: questa la soluzione su cui sta ragionando il governo per evitare un incremento non sostenibile del traffico privato. Visto che le attese alle fermate di metro e bus saranno più lunghe, a causa della riduzione della capienza, molti potrebbero decidere di spostarsi con mezzi propri, anziché quelli pubblici. Una scelta che potrebbe congestionare ulteriormente il traffico cittadini. Da qui l’idea di promuovere una mobilità alternativa. Ne ha parlato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli nel corso di un Question Time alla Camera dei Deputati. Il governo sta pensando ad un “ticket” di 200 euro da usare per acquistare mezzi di mobilità alternativa o per noleggiare veicoli di mobilità condivisa a uso individuale (auto e motorini dei servizi di car e scooter sharing, ad esempio). De Micheli nello specifico ha spiegato che il bonus potrà essere usato per l’acquisto di biciclette, anche a pedalata assistita, nonché di veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica, come segway, hoverboard e monopattini.
BONUS 200 EURO BICI E MONOPATTINI ELETTRICI, COME OTTENERLO
Ma cosa bisognerà fare per ottenere il bonus di 200 euro per bici e monopattini elettrici? Le modalità di richiesta verranno esplicate dettagliatamente nel decreto di prossima pubblicazione, quindi non sono al momento disponibili. Secondo Qui Finanza, però, è probabile che questo bonus non si discosti molto da quello dell’Ecobonus per l’acquisto di auto elettriche. Quindi, i cittadini potrebbero acquistare il veicolo ad un prezzo già scontato e quindi dovrebbe essere il rivenditore a chiedere e ottenere dallo Stato i soldi relativi al bonus per bici e monopattini elettrici. La ministra Paola De Micheli ha anticipato che il bonus potrà essere richiesto da coloro che sono “residenti nelle città metropolitane con più di 60mila abitanti”. Se questo orientamento venisse confermato nei fatti, verrebbero tagliati fuori però tutti i pendolari che vivono in piccoli paesi e cittadine delle cinta urbane che si spostano nelle maggiori città per lavorare. Si attende di capire però come prenderà forma questo decreto.