Bonus busta paga 200 euro/ Morte precoce del lavoratore: i soldi vanno persi?
Se un lavoratore muore, il bonus in busta paga da 200 euro risulterebbe perso o no? Ecco cosa dice l’INPS a tal proposito

Il bonus busta paga da 200 euro può esser corrisposto agli eredi qualora il lavoratore dovesse decedere prima dell’accredito? Vedremo quali sono i presupposti affinché tali soldi non restino perduti o nelle tasche dello Stato italiano.
Il legislatore prevede dei casi in cui determinate somme di denaro (indennità/sussidi economici inclusi), debbano esser corrisposti ugualmente agli eredi, qualora il lavoratore perda la vita precocemente.
Bonus busta paga 200 euro: spetta agli eredi? Scopriamolo
Per comprendere se il bonus busta paga da 200 euro possa effettivamente, esser corrisposto agli eredi, bisognerebbe consultare il Messaggio n. 2580 del 2022 contenuto nella Circolare n. 73 del 2022 dell’INPS.
Va detto innanzitutto, che il lavoratore che è assunto presso un’azienda privata, deve richiedere anticipatamente il bonus da 200 euro che gli verrà pagato nella busta paga di luglio. Gli unici a cui l’importo viene corrisposto automaticamente è per gli statali.
A patto che la domandina sia stata fatta, ecco quali sono i sussidi economici che verrebbero corrisposti all’erede o agli eredi del lavoratore deceduto:
- Il compenso per l’attività lavorativa resa fino al momento del suo decesso (purché quest’ultima non sia stata ancora liquidata).
- Eventuale altro salario accessorio e/o straordinari;
- La 13esima mensilità;
- Le ferie non godute;
- L’indennità sostitutiva del preavviso;
- il TFR.
Alla luce di quanto detto, possiamo confermare quindi, che il bonus in busta paga da 200 euro, potrà essere corrisposto a tutti gli eredi (o al singolo erede), qualora sfortunatamente il lavoratore a cui spettava il sussidio una tantum, decede improvvisamente ancor prima di aver percepito i soldi.
È importante però, che la domanda per accedere al bonus (qualora il soggetto lavoratore sia assunto presso una impresa privata), abbia fatto domanda con largo anticipo e quest’ultima sia stata revisionata ed approvata.
Sarà il datore di lavoro ad anticipare i 200 euro in busta paga, per poi venirgli rimborsati dall’ente in questione.
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