Nell’attesa di conoscere i dati in riferimento al bonus cultura 2025, possiamo già comunicare che l’incentivo del 2024 ha dato un riscontro negativo. Secondo quanto riportato dalle diverse associazioni di diversi settori, i beneficiari sarebbero stati molti meno, in alcuni casi perfino la metà.
Tuttavia, il bonus cultura 2025 già dall’anno scorso era stato suddiviso in carta del Merito e dei Giovani. Ma quali sono le cause che avrebbero scartato 82 milioni di euro che sono rimasti come fondi inutilizzati? Con un confronto diretto a quasi due anni fa potremmo dire il beneficio risulterebbe esser stato dimezzato.
Bonus cultura 2025: i numeri degli anni scorsi e cos’è cambiato
É ancora presto per parlare di quali sono le prospettive per il bonus cultura 2025, che in verità è stato smezzato nelle due carte ormai note, quella dei Giovani e del Merito. Ma gran parte delle associazioni di vari settori (spettacoli, musica, cinema e libri), sono sicura di un flop “inspiegabile“.
Soltanto quasi due anni fa, quando correva l’anno 2023, ben 458 mila 18enni avevano ottenuto l’incentivo, mentre l’anno dopo 340.000 studenti in meno, ovvero “appena” 117.699.
Ogni associazione è intervenuta con una propria ipotesi e supposizione: l’Agis non ha ancora stimato le perdite esatte, ma ha confermato il calo drastico, la Fimi conferma un uso dimezzato dei fondi del bonus, e infine secondo l’Aie oltre ai pochi utilizzi, il mercato editoriale avrebbe subito un danno economico non indifferente.
l’Associazione italiana editori ha evidenziato le difficoltà finanziarie del settore, complice – a suo dire – l’arrivo delle due carte anziché la 18App, e l’assenza di fondi destinabili alle biblioteche (30 milioni di euro sfumati per il mercato in questione).
Revisione bocciata
Durante alcune audizioni parlamentari, tenutesi nella VII commissione della Cultura alla Camera del Decreto cultura, le associazioni sopra citate hanno evidenziato le criticità che stanno vivendo con l’introduzione delle due nuove carte.
Le associazioni interessate del settore, hanno proposto delle variazioni nell’emendamento dell’articolo 6 del Decreto Legge, purtroppo bocciate. Innocenzo Cipolletta, presidente di Aie, si è detto dispiaciuto di aver appreso che il Governo non è intenzionato a “trovare un’alternativa”.
Con l’arrivo delle due nuove carte i requisiti si sono ristretti, mentre prima l’obiettivo era aiutare i giovani, mentre adesso entra in gioco il “merito”, che complica l’accesso al fondo.