Il bonus genitori separati 2025 o che non convivono possono ricevere fino a 9.600€ all’anno, corrispondenti a 800€ mensili che vengono dati all’ex coniuge che durante il periodo della pandemia del Covid, risalente al 2020, non ha ricevuto alcun assegno di mantenimento.
Dopo diverso tempo il Dipartimento per le politiche della famiglia ha sbloccato le pratiche commerciali per concedere e riconoscere i beneficiari online. Tuttavia l’ente previdenziale invia una risposta (dando riscontro positivo oppure negativo) tramite posta elettronica.
Cos’è e come funziona il bonus genitori separati 2025
Si definisce “bonus genitori separati 2025” per specificare e indicare il risarcimento da garantire a fronte di un inadempimento burocratico avvenuto nel periodo di Covid risalente a 5 anni fa. I beneficiari sono stati – come detto – pubblicati online con riferimento all’importo e al codice della domanda.
L’INPS specifica di aver stanziato un fondo da 10 milioni di euro e il contributo verrà retribuito per un massimo di 1 anno e 800€ al mese. L’importo però terrà conto della mancata somma e riportata nell’assegno di mantenimento che l’ex coniuge avrebbe dovuto ricevere durante l’anno 2020.
Attenzione però ai potenziali beneficiari, che devono aver convissuto – nel periodo pandemico – con dei figli (maggiorenni oppure minorenni) purché aventi una grave disabilità. L’arco temporale va tra l’8 marzo di 5 anni fa e il 31 marzo di due anni dopo, 2022.
Occorre inoltre analizzare le condizioni dell’altro coniuge, il cui lavoro dev’essere stato sospeso o ridotto per minimo 3 mesi oppure un calo del 30% tra l’anno 2019 e il 2020.
Un aiuto genitoriale
Il beneficiario è dunque l’ex coniuge che potrà ottenere il bonus risultando “non convivente e separato”, che a sua volta deve mantenere i propri figli e naturalmente sé stesso. Si considera “inadempiente” anche se l’assegno di mantenimento non è stato concesso né parzialmente e/o totalmente.
Attenzione infine, all’arco temporale come riferito sopra, e alle condizioni di disagio lavorativo avvenute durante il periodo del Covid. Per chi non avesse ricevuto l’email potrà optare per l’elenco pubblicato inizialmente.