Il bonus mobili 2026 è un addio quasi certo. Restano gli ultimi giorni prima della scadenza per effettuare il pagamento e godere dell'aiuto.
Il bonus mobili potrebbe essere un’ulteriore agevolazione da tagliare nel 2026, aggiungendosi alle attuali sforbiciate applicate agli incentivi edilizi sugli appartamenti. Ora non resta che affrettare gli ultimi pagamento cos’ da poter beneficiare delle attuali agevolazioni (almeno fin quando ci sono).
I tagli edilizi sono tanti, e lo scenario del prossimo anno potrebbe cambiare significativamente. Il problema più grande è legato ai conti pubblici, sempre più in rosso e con poco budget da destinare ai benefit fiscali.
Il bonus mobili 2026 è destinato a sparire
Fino ad oggi il bonus mobili 2026 è stato l’unico – tra quelli edilizi – a non esser mai stato ritoccato, al contrario delle altre agevolazioni che invece sono state penalizzate in base ai lavori effettuati nella “prima” o “seconda” casa.
Ma se alcuni interventi di manutenzione straordinaria potrebbero restare (pur con una riduzione della detrazione fiscale), l’incentivo che oggi ha permesso di comprare elettrodomestici e arredamento a prezzo scontato, dall’anno prossimo sarà soltanto un piacevole ricordo.
Il Governo però dovrà porre molta attenzione all’andamento del mercato, perché il settore edilizio potrebbe registrare dei cali importanti, mentre i lavoratori e i cittadini stessi potrebbero preferire il “pagamento in nero” al fine di risparmiare sulle tasse.
I bonus che potrebbero sopravvivere
Sono davvero poche le possibilità destinate all’edilizia, e questo a causa del poco budget del Governo che non potrà certamente stanziare le misure nate oramai qualche anno fa, come ad esempio il Superbonus al 100% o l’abolizione delle barriere architettoniche al 75%.
Le poche agevolazioni in grado di resistere anche negli anni successivi non sarebbero neppure così “convenienti”. Infatti i lavori sulle prime abitazioni dovrebbero garantire una detrazione al 50% su un tetto massimo da concordare, mentre sulle seconde il benefit si ridurrebbe al 36%.
Percentuali che però scenderebbero gradualmente e periodicamente, a meno che non vi sia un intervento di riduzione IRPEF o un calo delle imposte tale da permettere uno sconto maggiore.