Bonus ristrutturazione bagno 2023/ Non tutti i lavori sono accettati, ecco quali

- Danilo Aurilio

Il bonus di ristrutturazione del bagno nel 2023 è valido fino al 2024. Si può ottenere la detrazione IRPEF fino al 50% rispetto alle spese sostenute

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Per poter ottenere il bonus ristrutturazione del bagno nel 2023, occorre conoscere esattamente quali sono i lavori ammessi. Alcuni interventi edilizi infatti, potrebbero esser rifiutati, con il rischio di compromettere l’accesso all’agevolazione, che verrà erogata sotto forma di detrazione IRPEF (Imposta sul reddito delle persone fisiche).

Il bonus di ristrutturazione del bagno nel 2023, potrà esser rimborsato – come abbiamo detto in compensazione IRPEF – fino al 50%. La Legge di Bilancio ha disposto questo bonus (con proroga), fino al 31 dicembre del 2024. Gli usufruitori potranno beneficiarne chiedendo lo sconto in fattura oppure la cessione del credito.

Bonus ristrutturazione del bagno nel 2023: come funziona?

Innanzitutto, il bonus ristrutturazione del bagno nel 2023 prevede la detrazione IRPEF al 50%, per un massimo di un totale di spese pari a 96 mila euro. La quota di cui beneficerà il cliente, sarà recuperabile in circa 10 anni. Come abbiamo detto però, ci sono dei lavori ammessi e altri no.

Tra i lavori ammissibili troviamo il rimborso per i costi sostenuti al fine di migliorare l’impianto idrico sanitario (manutenzione straordinaria). O ancora, per la messa a norma, il rinnovamento e il rifacimento dell’impianto sanitari.

Insomma, sono ammesse tutte quelle spese conseguite per la manutenzione straordinaria, ad esclusione di quella ordinaria, che invece può esser sfruttata come bonus idrico (agevolazione differente). Un esempio di manutenzione ordinaria è la sola sostituzione dei sanitari.

Per poter ottenere il bonus di ristrutturazione del bagno 2023, è possibile richiederlo presso strutture unifamiliariabitazioni ed infine condomini. Escludiamo altresì, tutte quelle strutture che non sono ad uso abitativo, come potrebbero essere degli uffici o stabilimenti commerciali.

Anche per le strutture ricettive ad esempio, vi sono altre agevolazioni (più specifiche del settore), che però di distaccano dall’attuale bonus in vigore per le manutenzioni straordinarie del sistema idrico. La richiesta – sempre per immobili ad uso abitativo – può esser fatta da privati, famiglie, enti, imprese e proprietari di appartamenti.







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