Bonus straordinario 2023/ Detassazione per evitare “assunzioni” sanitarie (26 settembre 2023)

- Danilo Aurilio

Il bonus per lo straordinario del 2023, verrà destinato a medici e infermieri che lavoreranno oltre l'orario di loro competenza. Una misura per poter "migliorare" la sanità italiana

Manovra di Rashkind

Il bonus per lo straordinario del 2023, prevede un contributo economico da destinare esclusivamente al personale medico. Per i sindacati però, questa scelta non sarebbe propriamente la migliore, dato che a detta loro, la sanità italiana dovrebbe avere dei miglioramenti tutt’altro diversi.

Il Governo Meloni – cosciente di dover rivoluzionare la sanità italiana – sta attuando una soluzione in contraddizione al pensiero dei sindacati: applicare una riduzione dell’aliquota IRPEF a tutto il personale che medico che aumenterà le ore. Ma questa opzione, è realmente conveniente?

Bonus straordinario 2023: imposta fissa al 15%

Il bonus straordinario del 2023 potrebbe essere ammesso a tutto il personale medico che deciderà di proseguire il lavoro al di fuori delle ore concordate. Il Governo ha pensato ad una aliquota IRPEF fissa al 15%, che possa aiutare i medici a percepire un salario più alto.

Al momento, per i 130 mila medici in Italia, il lavoro straordinario – ammontando ad esempio a 8 ore settimanali in più – verrebbe pagato 480lordi, che si tradurrebbero in 240netti. Con la flat tax fissa al 15%, al personale medico spetterebbero 408netti in busta paga.

Un’agevolazione piuttosto incentivante, visto che rispetto a quello che si percepirebbe in assenza del bonus per gli straordinari, la cifra ammonterebbe ad un salario doppio. In questo modo il Governo non necessiterebbe di disporre nuovi fondi alla sanità per assumere nuovo personale.

Bonus straordinari 2023 per medici e infermieri

Sul bonus per lo straordinario del 2023, da destinare sia a medici che infermieri (dunque chiunque sia assunto tramite regolare contratto CCNL Sanità), intervengono i sindacati: CGIL e Anaao Assomed (il sindacato d’eccellenza per medici e dirigenti sanitari italiani).

Secondo Annao Assomed, piuttosto che detassare le imposte sugli straordinari, sarebbe più opportuno “defiscalizzare l’indennità di specificità”, consentendo a medici ed infermieri, di poter percepire un importo più alto in busta paga (indifferentemente dagli straordinari).

Per il CGIL invece, la sanità italiana avrebbe bisogno di nuove assunzioni, favorendo i medici che si trovano a dover lavorare in situazione disagiate.





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