Atteso fin dal 2019 – ma sempre rinviato e dimenticato in questi anni – alla fine il bonus Tari 2025 è effettivamente (quasi, ma ci arriveremo tra un attimo) pronto a partire dopo essere finito al centro di un apposito DPCM recentemente pubblicato il Gazzetta Ufficiale che segna come data di effettiva di entrata in vigore il prossimo 28 marzo concedendo una leggera boccata d’aria per tutte quelle famiglie in difficoltà che si trovano a fare i conti con continui e sempre più accentuati aumenti della tassa dei rifiuti: per ora – seppur sia appunto ufficiale – il bonus Tari 2025 ha ancora bisogno di un decreto attuativo, ma al contempo possiamo anche anticiparvi alcuni dei suoi principali aspetti.
Prima di arrivare al bonus Tari 2025 e al suo funzionamento, vale la pena fare un passetto indietro per ricordare che dal 2019 a questa parte il costo della gestione dei rifiuti è aumentato in media – su tutto il suolo nazionale – di poco meno del 10% con un’incidenza maggiore nell’ultimo periodo soprattutto per le regioni centrali: il primato di costo (rileva Il Messaggero) spetta a Genova, seguita da Napoli e Reggio Calabria – che oscillano rispettivamente tra i 507 e i 480 euro -; mentre è a Brescia che si paga meno, con un corrispettivo di 195 euro.
Cos’è e come funziona il bonus Tari 2025: lo sconto del 25% sulla bolletta dei rifiuti
Al di là dei costi per la tassa dei rifiuti, venendo al punto centrale di questo articolo è bene partire dalla precisazione che il bonus Tari 2025 sarà – stando al decreto – riservato ai cittadini con ISEE inferiore ai 9mila 530 euro che potranno abbinarlo anche ai bonus per le restanti bollette delle utenze (tra luce, gas e acqua), oppure per le famiglie che hanno almeno quattro figli a carico e che non superano i 20mila euro di ISEE.
Complessivamente, il bonus Tari 2025 dovrebbe consistere in una riduzione del 25% del costo dell’utenza riservata – appunto – ai redditi più bassi: ad ora non sappiamo ancora come sarà effettivamente possibile richiederlo, ma nel decreto si dà ordine all’ARERA di stabilirne autonomamente le modalità applicative nel corso dei prossimi mesi; con l’ipotesi che si tratterà di un beneficio del tutto automatico già applicato in bolletta per i soggetti attualmente beneficiari del bonus sociale comunale.