Ottimismo e ritrovata fiducia hanno caratterizzato il trascorrere delle ultime giornate e, attualmente, l’orientamento generale sembra quello di voler allontanare i timori di una recessione che, stando ai recenti commenti, potrebbe non essere così significativa. Nonostante questo status di apparente serenità la verifica con i numeri dei mercati finanziari internazionali non convince appieno.
Nei giorni scorsi, infatti, sono bastate le sole parole della Presidente della Bce Christine Lagarde a favorire l’azione dei venditori sul comparto equity che, nell’arco di alcune ore, ha replicato in territorio negativo. Di fatto, comparando quanto detto dalla Governatrice a quanto pubblicato (prima) nel recente Bollettino economico, di grosse differenze non se ne ha riscontro, ma, a detta dei molti commentatori, la relazione di causa-effetto tra parole dette e mercati in discesa è stata alquanto concreta. Per chi scrive, questa connessione, appare discutibile soprattutto a seguito dell’immediata “smentita” degli stessi mercati azionari con il rialzo messo a segno al temine di ottava.
Subito un veloce sguardo agli andamenti: bond e commodities hanno terminato la loro sessione settimanale con un progresso di poco inferiore all’unità, mentre, l’equity ha concluso in lieve territorio negativo. Quest’ultima, da noi sintetizzata attraverso il consueto MSCI World Usd, ha pressoché testato il precedente scenario ribassista arrestando anticipatamente la propria corsa per successivamente riportarsi a ridosso della media mobile a 50 osservazioni weekly: al momento, quest’ultima area di transito (2.710 punti), rappresenta il principale supporto che, in caso di violazione, agevolerebbe l’iniziale creazione di un potenziale trend ribassista di breve termine con target in corrispondenza della già citata soglia dei 2.650,42 punti.
Positivo, invece, assistere a una ripresa dei prezzi oltre quota 2.757 punti che, su base settimanale, coinciderebbe con il già individuato traguardo rialzista a 2.794,15 punti. A supporto di entrambe le views è doveroso affiancare il monitoraggio dell’indice Vix che, dopo aver conseguito il target rialzista (21,67 punti), ora, agli attuali livelli (area 19,85 punti), potrebbe subire un forte incremento di volatilità con potenziale superamento dei minimi/massimi registrati nella trascorsa ottava.
Guardando all’asset class obbligazionaria – l’indice JPM GBI Gl. Usd – ha finora confermato le nostre attese di inizio anno e, ormai giunto in prossimità della soglia psicologica dei 500 punti, potrebbe (fisiologicamente) capitolare in territorio negativo con una prima flessione circoscritta a quota 489,02 punti: una violazione di più ampia portata comporterebbe una possibile inversione di tendenza di brevissimo termine con obiettivo a 483,79 punti. Pertanto, per le prossime sedute, è obbligatorio prestare particolare attenzione in caso di forti ribassi giornalieri. Scenario positivo, invece, qualora i corsi dovessero raggiungere area 497,82 quale ultimo step per l’approdo finale a quota 500 punti. Immutato lo scenario sul MOVE che, salvo inaspettate dinamiche, vede confermati i precedenti livelli operativi.
Le commodities, sintetizzate dal benchmark CRB Index, appaiono traguardare a un bivio tecnico: le recenti quotazioni si sono caratterizzate per una discontinuità giornaliera (rif. numerosi gap su base intraday) che, operativamente, rappresenta l’anticipazione di un forte movimento direzionale. La scorsa chiusura settimanale conferma questa ipotesi e gli attuali livelli di prezzo pongono lo stesso CRB Index a metà strada tra i rispettivi obiettivi: rialzista a 287,71 e ribassista a quota 268,99 punti. L’evoluzione delle prossime quotazioni decreteranno la direzione finale e, fin da ora, se ne suggerisce il monitoraggio soprattutto in caso di cedimento di area 272,919 punti.
Sui singoli basket (energy e metals), avendo beneficiato dei precedenti outlook (rif. gold, silver, rbob gasoline e heating oil), viene nuovamente confermato l’accumulo sul natural gas: consapevoli che, la violazione di area 3, potrebbe essere concreta. Sul paniere metals (non preziosi), un particolare interesse in chiave rialzista potrebbe accomunare il nickel e l’alluminio: nel brevissimo periodo non si possono escludere importanti rialzi.
Sul versante dei principali cross valutari, il precedente allungo ipotizzato sul rapporto Gbp/Usd ha conseguito il target di area 1,2344. Per le prossime sedute, sull’intero paniere forex, rimaniamo in attesa (out of the market) di assistere a (eventuali) importanti rotture su alcuni rapporti che, se concretizzate, potrebbero favorire un prossimo posizionamento.
Come indicato nello scorso intervento «il timore di incappare in falsi segnali è concreto» e, quanto accaduto a seguito delle parole della Presidente Lagarde, conferma nuovamente questo nostro timore. Se in questa occasione il mercato ha reagito subito dopo attraverso una ripresa delle quotazioni, allo stesso modo non è plausibile escludere il caso contrario ovvero: un’accelerazione ribassista senza alcun freno alle vendite. Le condizioni reali dell’economia sono ancora fragili e oggetto di ulteriore e potenziale deterioramento. Diffidare da facili entusiasmi rimane fondamentale, soprattutto quando il mercato non conferma tale diffuso e ritrovato (apparentemente) sentiment.
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